«La vera politica, come la intendo io, è il contrario della privatizzazione dei processi politici, nella quale si confondono politica, amministrazione e familismo». Sono queste le parole di Carmine Ansalone, candidato di Liberi e Uguali nel collegio uninominale di Salerno, alle prossime elezioni del 4 marzo. Una riflessione che muove i passi dalla conferenza stampa che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha tenuto nella mattinata di lunedì per illustrare il nuovo piano ospedaliero. Una «anomalia democratica», la definisce Ansalone, attraverso la quale «il padre governatore da, in campagna elettorale, conferenze stampa per dire che siamo i migliori del mondo e per fare promesse, immaginando di recuperare consensi per il figlio. Gli incontri con la stampa si fanno per illustrare i risultati ottenuti, non per parlare di cose ancora non fatte. Abbiamo letto di cifre astronomiche: mezzo miliardo di euro. Vorremmo sapere da dove sono stati recuperati questi soldi o se, addirittura, abbiamo riacquistato la sovranità monetaria e ce li stampiamo da soli. Battute a parte, questo è un chiaro esempio di utilizzo del potere in chiave domestica e tramite questi atteggiamenti stiamo diventando lo zimbello d’Italia perché la figura del De Luca papà si è ormai sovrapposta a quella del De Luca presidente della Regione. Questa situazione in cui si confondono livello pubblico e livello privato è imbarazzante in primo luogo per i cittadini: è fin troppo facile puntare su temi sensibili e annunciare cose che, tra l’altro, sono state già annunciate tempo addietro. La cittadinanza, in tal modo, è letteralmente a uso e consumo di un candidato. Allo stesso tempo, è imbarazzante per la classe dirigente salernitana, a cui chiedo di ribellarsi in nome della propria intelligenza e di quella collettiva».«Noi siamo in campo, con tutte le nostre forze, per scardinare un sistema che ha imbalsamato un territorio, a danno degli stessi cittadini – conclude Carmine Ansalone – Vogliamo far respirare aria nuova e restituire libertà e confronto attraverso un processo democratico trasparente e chiaro».