di Monica De Santis
Anna Maria Leone è la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Salvemini” di Battipaglia, come gli altri suoi colleghi anche lei ha appreso dagli organi d’informazione la proposta fatta dal vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha chiesto la Dad in Campania a partire dal prossimo 8 dicembre e fino al 10 gennaio… “Se si può evitare è preferibile. Ma non sono un medico e quindi non so com’è realmente l’andamento del contagio. Anche se non mi sembra così catastrofica. Almeno nella mia scuola che conta 1200 alunni le cose sono tranquille. E’ vero in questi primi tre mesi, abbiamo dovuto mettere tre classi in quarantena, perchè abbiamo avuto tre bambini positivi, ma queste sono rientrate appena avuti gli esiti dei tamponi. E tutto sommato ci è andata bene perchè i ragazzi non si sono contagiati tra di loro. Quindi momentaneamente la situazione è gestibile, non è drammatica”. Dunque anche all’Istituto Comprensivo Salvemini si sono registrati casi Covid, ma nulla di tanto allarmante da pensare ad una chiusura dell’intero plesso. Casi di positività, tra l’altro come conferma la dirigente scolastica, avvenuta all’esterno della scuola, perché come ormai si è detto tante volte, il Covid non è dentro la scuola, ma ci arriva perché ci si contagia all’esterno… “Abbiamo tenuto sotto controllo le tre classi coinvolte, grazie anche all’amministrazione comunale che ha subito attivato i tamponi per tutti i bambini e i docenti. Nessun positivo tranne i tre maschietti già citati che ora per fortuna stanno bene, così come i loro familiari che sono stati, non tutti, solo alcuni, anche loro contagiati”. Attualmente, dunque, alla Salvemini di Battipaglia, tutti sono in presenza, nessun caso covid e nessuna quarantena per alunni, docenti o personale Ata… “Ecco perchè non vedo la necessità di un ritorno in Dad. Poi dobbiamo dirla tutta, questa Dad è di una tristezza. Ripeto se è necessaria ovviamente l’attiveremo, ma se si riesce a rimanere in presenza è davvero molto meglio, anche perchè i bambini ed i ragazzini hanno bisogno di stare a scuola in presenza”. La necessità di stare in presenza, inoltre, come spiega la preside Leone, non è solo per una questione didattica… “Quello che mi preoccupa sono le ripercussioni a livello psicologico che questa pandemia ha avuto e sta avendo soprattutto sui ragazzini della scuola media. Purtroppo non posso e non potrò mai dimenticare che dopo 15 giorni dalla riapertura delle scuole, una nostra alunna di soli 13 anni, che frequenta la terza media decise di buttarsi giù dalla finestra di un’aula facendo un volo di una decina di metri. Ora sicuramente ci saranno state altre motivazioni che avranno spinto la ragazza a compiere quel gesto, ma sicuramente, il lockdown e la mancanza di socializzazione potrebbe aver accentuato le problematiche. Poi abbiamo avuto un altro alunno delle medie che improvvisamente ha deciso di scappare di casa, anche in questo caso, senza un’apparente motivazione, fortunatamente, ci siamo attivati tutti ed è stato ritrovato nella tarda serata dello stesso giorno in cui era andato via, però comunque anche questa è stata un’esperienza brutta da vivere, sia per i genitori che per noi. Ecco, ora mi chiedo queste risposte esagerate che questi ragazzi stanno dando in questo periodo mi preoccupano. Non voglio dire che la Dad è la colpevole di tutto, ma penso che potrebbe aver inciso almeno al 20-30%, perché i bambini, i ragazzi, gli adolescenti tutti hanno bisogno di socializzare, non possono stare isolati e vivere in un mondo solo virtuale, che non da stimoli reali”. Insomma se da un lato la didattica a distanza ha permesso agli studenti di non rimanere indietro con i programmi scolastici dall’altro lato ha creato disagi psicologici a molti… “Devo dire grazie ai docenti della mia scuola, che comunque si sono attivati subito. Dopo soli 4 giorni dalla prima chiusura erano tutti collegati, anche quei docenti meno pratici del computer si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato per non far perdere lezioni ai ragazzi e per tenerli comunque impegnati. I programmi didattici sono stati portati a termine, certo abbiamo fatto qualche ora in meno di lezione, perchè era impensabile tenere, soprattutto i più piccoli tante ore vicino al computer, ma comunque quello che si doveva fare è stato fatto. Ora però basta, se si può evitare di tornare a stare chiusi in casa, se si può evitare di far stare i nostri ragazzi davanti ad un computer freddo e sterile a fare lezione, evitiamolo, perchè hanno tutti voglia di stare insieme, tanta voglia di stare insieme a scuola”. La preside del Salvemini poi torna a parlare della ragazzina che si è buttata dalla finestra a fine settembre, aggiornando tutti sulle sue condizioni di salute… “E’ ancora ricoverata a Napoli. Mi sento spesso con la mamma che è sempre stata al suo capezzale. Sta recuperando, non è stata ancora dimessa perchè sta seguendo delle terapie, perché, non ha riportato danni agli organi interni, ma ha avuto danni molto importanti ai talloni, visto che è caduta in piedi. Ha portato il gesso, poi i tutori, ed ora sta facendo della terapia riabilitativa. Intanto sta reagendo bene, sta studiando, le abbiamo fornito i programmi di studio. Ha tanta voglia di tornare e noi l’aspettiamo a braccia aperte, soprattutto i suoi compagni di classe, che da quel maledetto giorno, ogni martedì incontrano una psicologa che li sta aiutando a superare quello che è successo e che poteva essere una tragedia ancora più grande di quella che è stata”.