Questa sera, alle 18,30 il performer Carlo Massari inaugurerà il cartellone di “Atelier, nel celebre ruolo di Annibale Ruccello
Di OLGA CHIEFFI
Oggi, alle ore 18.30 va in scena “Anna Cappelli”, lavoro teatrale di Annibale Ruccello, che inaugura la rassegna di nuova drammaturgia “Atelier”. “Atelier spazioperformativo” è una rassegna giunta alla VI edizione, ideata da Loredana Mutalipassi, che quest’anno gode della direzione artistica di ArteStudio, Laav, Officina Teatrale e Teatro Grimaldello. Anna Cappelli, già interpretata da celebri attrici del calibro di Anna Marchesini, Benedetta Buccellato, Marinella Manicardi, Maria Paiato, viene riletta per la prima volta en travesti, dal performer Carlo Massari, che aiutato dalla coreografa Chiara Taviani firma un nuovo allestimento “C&C Company” in collaborazione con “Residenza I.D.R.A.”. Anna Cappelli è un monologo per attrice, scritto da Annibale Ruccello per il teatro prima della sua improvvisa morte, nel 1986. Nella galleria di personaggi creati dal drammaturgo stabiese, questo è il lavoro più rappresentato da attrici non campane, da Anna Marchesini a Alvia Reale e ora da Maria Paiato, la cui capacità camaleontica di virare bruscamente voce e toni dona alla protagonista del testo insperati quanto affascinanti risvolti noir. La protagonista deve restituire morbosamente, attraverso le espressioni del viso, le movenze e la voce, l’esperienza interiore del suo personaggio, il suo desiderio di possesso che confluisce nella disperazione del gesto finale. Ruccello ha saputo delineare non tanto un piccolo ma prezioso raccoglitore di figurine femminili sul limite della follia o dello sdoppiamento della personalità, quanto anticipare l’imminente decomposizione della struttura sociale italiana, e in particolar modo delle sue donne terribili, professoresse o impiegate pubbliche, piccoli-borghesi la cui quotidianità affonda in un perversione omicida da cui non escono né come sante, né come mostri, ma come modelli deviati del presente. Anna Cappelli è un’impietosa istantanea della provincia italiana in pieno boom economico, dove Anna vive alloggiando, con tanto di fastidiosi gatti, in uno stanzino dell’odiosa signora Tavarini perennemente invaso dall’odore di pancetta fritta e pesce bollito. Scaricata dalla famiglia, con i genitori pronti a consegnare la stanza dell’infanzia alla sorella “farisea” Giuliana, Anna conduce una grigia esistenza da dattilografa comunale fino a quando non incontra il ragionier Tonino, l’uomo dei sogni con “reggia” di dodici stanze, anziana cameriera compresa, ideale presenza per coronare il proprio sogno d’amore. Noncurante della vox populi che la vorrebbe immorale concubina, Anna vive una seconda giovinezza legata a doppia mandata al suo Tonino, di cui si professa innamorata fedele, e verso il quale è legata da un attaccamento sempre più morboso: un legame che, giorno dopo giorno, si rivela però in una drammatica crudeltà destinata a culminare nel finale thrilling. Tonino riferisce ad Anna del suo immediato trasferimento in Sicilia, con conseguente fine della convivenza, facendo così scattare la molla che trasformerà la donna in una belva pronta ad affondare la lama del coltello nelle carni dell’amato diventandone cannibalesca carnefice. Questa sera, vedremo una Anna en travesti, affidata a Carlo Massari, una nuova lettura del personaggio per affermarne ancora una volta la sua universalità.