ANGRI. Appuntamento domani presso l’auditorium del complesso di Santa Maria di Costantinopoli in via dei Goti ad Angri per un incontro seminario: La sfida della qualità nel Bacino del Fiume Sarno promosso da Legambiente Campania con il supporto del Circolo locale Legambiente Oikos Angri ed in collaborazione con l’istituto ProfAgri di Angri. sotto i riflettori il bacino del Fiume Sarno per vincere la sfida della qualità nel Bacino del Sarno Agricoltura, green economy e sostenibilità. Il bacino copre un territorio di 483 kmq pari al 5% della superficie della Regione Campania, 3 province, 38 comuni nei quali si concentrano la significativa pressione demografica, la mancanza di infrastrutture fognarie-depurative primarie, le contraddizioni del sistema produttivo agricolo e industriale che oscilla tra eccellenze e illegalità, la diffusione piccoli e grandi eco reati in tutto il bacino, l’inefficacia della pianificazione urbanistica e la complessità della gestione del rischio idrogeologico. Negli scorsi anni il Fiume Sarno è balzato spesso agli onori della cronaca internazionale a causa del gravissimo inquinamento; dopo anni di battaglie ambientaliste, nelle quali Legambiente è stata protagonista, si sono succeduti Commissari Straordinari, Commissioni Parlamentari di inchiesta e numerosi atti amministrativi straordinari ed ordinari che hanno portato alla realizzazione di alcune significative opere, ma tanto ancora resta da fare per raggiungere una qualità ambientale accettabile. Il corso d’acqua, aggredito, considerato e trattato per troppi anni solo come un’emergenza, presenta di contro un territorio di straordinario valore paesaggistico e ambientale, storico e culturale ed agroalimentare ed è da qui che vogliamo ripartire. Il bacino del Fiume Sarno oltre alle numerose criticità ambientali presenta numerose eccellenze agroalimentari conosciute in tutto il mondo e che rappresentano un patrimonio da tutelare. Si comincia dall’Alto Sarno con la Cipolla Ramata di Montoro; nell’agro Nocerino-Sarnese il pomodoro San Marzano e il cipollotto nocerino sono il fiore all’occhiello del territorio; sul versante del bacino a ridosso dei Monti Lattari spiccano il pomodoro Corbarino a Corbara, la Pasta di Gragnano e Provolone del Monaco nel comune di Agerola, il vino nei comuni di Lettere e Gragnano; infine sul versante vesuviano il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, i vini vesuviani Catalanesca e Lacryma Christi. Le eccellenze agroalimentari del Bacino del Sarno resistono grazie alla passione ed al lavoro quotidiano di imprenditori agricoli che nonostante tante difficoltà continuano ad essere sentinelle di un territorio martoriato. In questo seminario si vuole far conoscere ai futuri operatori agro-industriali che si stanno formando all’Istituto Profagri di Angri le storie di alcune aziende del territorio che si stanno impegnando per promuovere e tutelare il Bacino del Sarno, attraverso produzioni di qualità che rispettano l’ambiente.
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Agro nocerino. Violenze sui disabili: c’è l’inchiesta
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