Angelo Grimaldi: Superbonus, dal governo apportate alcune importanti novità - Le Cronache
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Angelo Grimaldi: Superbonus, dal governo apportate alcune importanti novità

Angelo Grimaldi: Superbonus, dal governo apportate alcune importanti novità

di Erika Noschese
Dal governo nazionale arrivano novità per quanto riguarda il Superbonus. In sintesi, da gennaio 2024 il Superbonus sarà riconosciuto limitatamente al 70% per i condomini e al 65% per le villette unifamiliari e nulla cambia per la cessione del credito e lo sconto in fattura rispetto ad oggi, come ha chiarito il presidente di Unaco Angelo Grimaldi, di recente confermato vice presidente nazionale di Genea Consorzio.
Il Superbonus passa dal 110 al 70 e 65% nel 2025. Cosa significa questo e quali conseguenze bisogna attendersi?
«In effetti le dichiarazioni del Ministro Giorgetti in conferenza stampa avevano gettato nel panico operatori del settore e cittadini che stanno eseguendo opere sui loro immobili. Un chiarimento su un social di Enrico Zanetti , Consigliere del Ministro dell’Economia, ha in realtà precisato che non c’è alcun obbligo (in Manovra o altri provvedimenti) di terminare i lavori entro fine 2023 per accedere alla cessione del credito in vigore anche nel 2024, ma si applica ad un incentivo ridotto al 70% e deve tenere presente l’attuale normativa sul numero delle cessioni. Testualmente il Consigliere Zanetti dice” Se nella manovra non ci sono norme su superbonus, sconti e cessioni, come è stato affermato in conferenza stampa da Premier e Ministro dell’Economia, questo vuol certamente dire che chi sta facendo lavori al 110% con sconto in fattura non avrà proroghe del 110% per la parte di spese che andrà a sostenere nel 2024, ma vuole dire anche che potrà sostenerle con sconto in fattura al 70%, come da legislazione attualmente vigente. Mi permetto questo semplice chiarimento tecnico, perché sono veramente molti quelli che hanno frainteso che, sulle “code 2024” dei lavori non ultimati nel 2023, verrebbe tolta la possibilità di fruire del superbonus ridotto al 70% con la modalità opzionale di sconto o cessione. Da gennaio 2024, in sintesi, il Superbonus sarà riconosciuto limitatamente al 70% per i condomini e al 65% per le villette unifamiliari e nulla cambia per la cessione del credito e lo sconto in fattura rispetto ad oggi».
Dal 1 gennaio prevista una riduzione dell’Aliquota. Potrebbe essere una risposta positiva per gli utenti?
«Riprendendo quanto detto prima, la legge prevedeva già una diminuzione progressiva delle aliquote, noi di Unaco la inquadriamo positivamente per la garanzia che può riscuotere la stabilità di una norma che muove investimenti enormi ed entra nella vita sociale, toccando da vicino milioni di famiglie italiane».
Quali sono le modifiche apportate per le villette e qual è la sua opinione in merito?
«La legge 136/2023 di conversione del dl 104/2023 (Legge n.136 del 9 ottobre 2023 di conversione del D.L. n. 104/2023) contenete “disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici“. L’art. 24 permette l’agevolazione dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023 per coloro che alla data del 30 settembre 2022 abbiano completato i lavori per il 30% dell’intervento complessivo. Per gli edifici unifamiliari e le villette è prevista una detrazione del 90% per tutto il 2023. Per usufruire del Superbonus 90% sono necessarie 3 condizioni: l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale; il beneficiario della detrazione deve possedere un reddito di riferimento relativo all’anno precedente non superiore a 15.000 euro; il contribuente deve possedere un diritto reale di godimento sull’immobile (proprietà, nuda proprietà, usufrutto, ecc.). Per i lavori in corso, iniziati prima del 2023, è prevista la scadenza del 110% al 31 dicembre 2023 nel caso in cui sia stato completato almeno il 30% dei lavori totali entro il 30 settembre 2022. Riguardo la cessione del credito, resta fattibile con sconto in fattura/cessione nei seguenti casi: è stata presentata la Cila-S entro il 16 febbraio 2023 o la richiesta di titolo abilitativo (per demolizione e ricostruzione). Altrimenti occorre procedere con utilizzo diretto della detrazione Irpef. È evidente che quest’ultima circostanza non si sposa affatto con i requisiti del reddito di riferimento (che deve essere pari o inferiore a 15.000 euro), ma questa è un’altra storia».
Tra le novità, quali quelle utili e quali quelle negative, a suo avviso?
«Al netto della uscita in conferenza stampa del Ministro e dei successivi chiarimenti del suo consigliere, è bene precisare che la legge finanziaria deve essere ancora votata in Parlamento e l’esperienza ci suggerisce di attendere che la licenzino definitivamente, potrebbero esserci emendamenti che la modificano pesantemente , in ogni caso tra le novità positive riscontriamo cha a tutt’oggi rimane l’impianto della legge che nonostante abbassi le aliquote, chiarisce che fino al 2025 si può ancora usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura. Ribadiamo con grande convinzione che per ogni settore, ma soprattutto per il settore edile che genera un Pil Nazionale di oltre il 5%, abbiamo bisogno di norme stabili e durature nel tempo, la programmazione degli investimenti nel nostro settore non può permettersi di subire continue modifiche lasciando spazio all’improvvisazione ed alla fortuna degli operatori scorretti che hanno pensato solo di fare shopping nel nostro settore, favorendo in questo modo condotte poco etiche e soprattutto mettendo a repentaglio il committente che in tutti i casi, sia per le Opere Pubbliche che private, è sempre il cittadino. Unaco sta chiedendo che vengano prese posizioni chiare del Governo, anche con aliquote in diminuzione degli aiuti e dei bonus, ma che siano certe e durature».
Sismabonus, è una risposta concreta secondo lei?
«Assolutamente si, la tutela della sicurezza del nostro patrimonio immobiliare è direttamente proporzionale alla sicurezza dei cittadini in Italia che per la maggior parte ricade in zona sismica».
Con le modifiche apportate i costruttori possono avere benefici?
«Diciamo che le modifiche delle aliquote a ribasso erano già previste dalla norma ed i benefici che si possono avere, ripeto per tutta la popolazione, sono quelli che arrivano da una stabilizzazione del mercato, sia gli operatori del settore che comprendono non solo i costruttori, ma tutta la filiera, si potranno organizzare avendo la certezza del diritto, tale atteggiamento porterà alla tanto attesa stabilizzazione anche dei prezzi delle materie prime, che per la maggior parte è stata di natura speculativa ma favorita appunto dalla norma che dalla sua genesi, ha compresso i tempi di realizzazione delle opere e quindi favorito la speculazione e di conseguenza tanti danni ha prodotto e ripeto, soprattutto al cittadino comune, oltre ai professionisti tecnici e soprattutto alle numerose aziende edili che hanno creduto ed investito nel settore».
Quante pratiche portate a termine ad oggi in provincia di Salerno?
«In Provincia di Salerno non abbiamo al momento dati ufficiali, possiamo dire che sono in linea col dato regionale che vede i seguenti dettagli complessivi assunti da ENEA per l’ecobonus in investimenti ammessi alla detrazione per un totale di Euro 6.311.077.138,82.
In Regione Campania al 30 settembre 2023, sono stati trattati in totale 24230 edifici di cui, 6310 Condomini, 14258 edifici unifamiliari e 3662 edifici indipendenti». Qual è la richiesta del settore costruzioni?
«La richiesta di Unaco credo sia condivisa da tutti gli operatori del settore, è “la certezza della norma”, in questo caso anche dei bonus ad esso legati e, con aliquote inferiori al 110, noi abbiamo proposta al 70% ma in modo strutturale, trasformandola in legge ordinaria. Il nostro settore porta tradizionalmente con sé investimenti importanti. Ha bisogno quindi di stabilità, non dimentichiamo che l’edilizia ha favorito la rinascita del Paese dopo la seconda guerra mondiale, portandoci ad essere uno delle Nazioni maggiormente industrializzate. Chiediamo quindi al Governo di guardare maggiormente all’edilizia, con l’attenzione della programmazione pluriennale per dare respiro e strutturalità agli investimenti anche in capitale umano, in questi anni complice appunto, i mancati investimenti e programmazione, abbiamo avuto un depauperamento delle risorse umane che si dedicavano al settore e per questo motivo oggi corriamo il rischio di arrivare lunghi su alcune opere del Pnrr, ma questo è un altro capitolo che mi auguro non diventi un altro superbonus. Unaco è a disposizione per portare il proprio contributo in tutte le sedi competenti, sia a livello locale che Nazionale come sta già facendo, anche collaborando con istituzioni e rappresentanze datoriali e sindacali».