di Monica De Santis
“L’ondata di contagi sta colpendo anche il settore dell’edilizia”. A dirlo è il presidente dell’Unaco, unione nazionale dei Costruttori, Angelo Grimaldi. “Purtroppo questa quarta ondata, ci sta dando grossi problemi e sta rallentando tutto il settore. E stando alle statistiche che sentiamo in televisione ogni giorno, questa situazione dovrebbe perdurare ancora per un altro mese. Quindi come ben si può capire la macchina lavorativa non sta funzionando al 100%”. Il presidente Grimaldi spiega che a tutt’oggi ogni azienda edile sta registrando l’assenza sul posto di lavoro di molti collaboratori ed operai. Assenze dovute al contagio che ha colpito anche il settore edile… “Questo ovviamente ha rallentato anche la consegna dei lavori, che purtroppo non riescono a concludersi nei tempi prestabiliti con chi li ha commissionati”. I cantieri non sono fermi, dunque, ma vanno a rillento, proprio a causa del numero di contagiati, ma nonostante questo, per il settore non è stato previsto nessun bonus, al contrario si registrano dei forti aumenti sia in materia di consumo energetico, sia per quanto riguarda le materie prime che le ditte acquistano per i loro lavori… “Sono mesi che lo stiamo dicendo. Che stiamo monitorando proprio questo lievitare dei prezzi di alcuni prodotti fondamentali per il settore dell’edilizia. Dopo il periodo di stasi dovuto alla prima fase della pandemia e al lockdown che ha di fatto bloccato tutti i cantieri, sia pubblici che privati, abbiamo poi vissuto una ripartenza molto positiva grazie al Superbonus che ha fatto ripartire il nostro settore. Ma purtroppo questo ha causato anche una distorsioni di mercato. Abbiamo avuto un’impennata dei prezzi che praticamente sta bloccando molte aziende che non riescono a rispettare i contratti che sono stati stipulati prima della pandemia, quando il prezzo del materiale, tipo cemento o ferro, era di molto ma molto più basso. Tutto questo è stato causato dal tempo molto esiguo che è stato dato per eseguire i lavori che ha di fatto portato ad un aumento dei costi delle materie prime. Quindi ci siamo trovati difronte ad una doppia difficoltà, ovvero la ripresa post pandemia e i tempi stretti di questo superbonus, con molte richieste da parte di privati per commissionavano lavori, poca mano d’opera e l’aumento dei prezzi del materiale. Il tutto si sta aggravando in quest’ultimo mese con l’aumento dei contagi che sta rallentando, come ho già detto, i lavori”. Come soluzione Grimaldi chiede ancora una volta di ampliare la fase del Superbonus e renderla in materia strutturale, solo in questo modo il prezzo del materiale andrebbe a scendere e quindi tornerebbe ad essere un vantagio sia per le aziende edili che per i cittadini che andrebbero a risparmiare ancora di più. Dunque ribadisco, credo che la soluzione ideale sia che la misura del superbonus diventi strutturale, magari anche modificando al ribasso l’aliquota portandola al 90%, visto che in ogni caso consentirebbe per la sola edilizia privata, un incremento di circa 3,5 volte l’attuale fatturato con un gettito di imposte adeguato ed evitando il generale blocco dell’edilizia compresi i lavori pubblici”