Il Consiglio di Stato con la Sentenza n.4526 del 21.05.2024 ha ritenuto infondato l’appello proposto dalla Regione guidata dal Presidente Vincenzo De Luca contro la Sentenza del TAR Campania che aveva accolto il ricorso promosso dalla struttura territoriale della FSUR CISL-Università di Caserta in ordine all’illegittima applicazione del CCNL del comparto Sanità al personale reclutato dall’AOU Luigi Vanvitelli già condannata, per il medesimo motivo, per condotta antisindacale. Il Consiglio di Stato ha lapidariamente affermato che merita conferma l’avviso del giudice di primo grado secondo cui la Regione non poteva prevedere in un proprio atto di macro-organizzazione che al personale di un’Azienda Ospedaliero Universitaria, ovvero a parte di esso, si applicasse la contrattazione collettiva relativa al Comparto Sanità in luogo di quella relativa al Comparto Istruzione e Ricerca, come stabilito dall’Accordo Quadro sottoscritto dall’ARAN con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative del pubblico impiego, chiarendo che non è predicabile una differenziazione nell’ambito del personale delle A.O.U., come vorrebbe la Regione Campania, tra quello addetto ad attività didattica e di ricerca (cui si applicherebbe la contrattazione collettiva relativa al Comparto Istruzione e Ricerca) e quello addetto a mansioni assistenziali (cui sarebbe invece legittimo applicare il regime del Comparto sanità). E ciò non perché tale distinzione sia vietata da una qualche norma di legge che in astratto la precluda, ma semplicemente perché non è consentita dal suindicato Accordo Quadro, il quale, evidentemente muovendo dal dato normativo della stretta integrazione che nell’organizzazione delle A.O.U. (e, quindi, anche nell’attività del personale tutto) vi è tra le funzioni didattiche e di ricerca e le funzioni assistenziali, ai sensi dell’articolo 3 del d.lgs. 21 dicembre 1999, n. 517, ha ritenuto più ragionevole che il personale tutto delle ridette Aziende sia assoggettato a un medesimo regime, individuato in quello del Comparto Istruzione e Ricerca. Il Consiglio di Stato ha, peraltro, richiamato la Sentenza del Tribunale ordinario di Napoli n.6091/2022, su cui il TAR Campania ha fondato la propria decisione e che, contrariamente all’assunto della Regione (le cui argomentazioni sono state dichiarate non convincenti), ha effettivamente esaminato la quaestio juris attorno alla quale ruota il tutto giudizio. “Ci aspettiamo che adesso alle centinaia e centinaia di lavoratori coinvolti nella vicenda dell’illegittimo inquadramento imposto dalla Regione Campania all’AOU Vanvitelli ma anche all’AOU Federico II arrecando, peraltro, un grave danno alla nostra Organizzazione Sindacale, sia applicato immediatamente il CCNL dell’Istruzione e Ricerca e corrisposte tutte le differenze stipendiali spettanti.” – afferma il Segretario Generale Nazionale della FSUR CISL-Università, Francesco De Simone Sorrentino – “Temiamo, purtroppo, che la mossa di cambiare il CCNL di riferimento al personale degli ex Policlinici Universitari possa rientrare in una strategia della Regione Campania per trasformare i nosocomi di formazione universitaria in qualcosa di altro, probabilmente per mascherare il fallimento delle politiche regionali degli ultimi anni che hanno consegnato ai cittadini campani un sistema sanitario ormai al collasso. Proponendo il ricorso non abbiamo voluto solo tutelare il nostro diritto a rappresentare i lavoratori delle AOU e a garantire i diritti contrattuali di migliaia di colleghi assunti dai due Policlinici Universitari Vanvitelli e Federico II, ma abbiamo voluto preservare la tipicità dei nosocomi di formazione universitaria napoletani messi a rischio da una politica regionale miope e autoreferenziale che oggi sta cercando di perseguire nuovamente i suoi scopi attraverso la definizione dei nuovi protocolli d’intesa in attuazione di una legge regionale di dubbia costituzionalità per la quale abbiamo chiesto insieme ad altre OO.SS. dell’Istruzione e della Ricerca l’intervento del Governo”. “La Regione Campania con un nuovo atto a nostro avviso di dubbia legittimità” – aggiunge De Simone – “sta cercando di trasformare i Policlinici prevaricando anche le competenze del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri dell’Università e della Ricerca e della Sanità e ciò che dispiace è dover prendere atto che ciò accade, allo stato, con l’avallo dell’Ateneo Federiciano che chiameremo in giudizio insieme alla Regione per le stesse motivazioni che ci hanno spinto a dover avviare più di 4 anni fa il contenzioso che ha portato alla attuale sentenza del Consiglio di Stato. Sono stati pagati migliaia di euro dei contribuenti ad avvocati esterni e consulenti che si aggiungono a tante altre spese per dotare l’Azienda Vanvitelli di procedure di gestione di un CCNL non applicabile al personale dipendente. Continuiamo a domandarci chi pagherà i danni arrecati alla Cosa Pubblica? E soprattutto chi ripagherà i lavoratori del tempo trascorso e della perdita di opportunità?” – conclude il Segretario Generale della FSUR CISL-Università – “Queste sono solo alcune domande che poniamo pubblicamente ai vertici regionali e delle AOU interessate e a chi aveva il dovere di intervenire avendo ricevuto tutte le segnalazioni in tempo utile”.
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