di Marco De Martino
Ha il cuore a pezzi Claudio Lotito. Le origini della sua famiglia dimorano ad Amatrice (i bisnonni e la madre ne sono originari), uno dei centri maggiormente colpiti dal devastante terremoto di ieri. Il patron è ancora in vacanza a Cortina ma il suo telefono è bollente. A decine arrivano le telefonate dei suoi amici e conoscenti per esprimere la solidarietà a lui che è uno degli esponenti di spicco della comunità amatriciana: «E’ una ferita mortale nel mio cuore -esordisce il patron della Lazio e della Salernitana- pur essendo nato a Roma la mia famiglia è originaria di una frazione di Amatrice, San Lorenzo. In quella zona ci sono ben 69 frazioni, tutte ricche di storia. Amatrice fu sotto il dominio dei Borboni e dello Stato Pontificio ed è ricca di monumenti, chiese e opere d’arte quasi tutte andate purtroppo distrutte o danneggiate. Quello che però è ancora più drammatico è lo scotto pagato in termini di vite umane a cui nessuno potrà porre rimedio». Claudio Lotito ha trascorso tutte le estati della sua infanzia ad Amatrice: «Facevo parte della squadra del paese, l’Amatrice Calcio. Ero il portiere e conquistammo anche un torneo molto ambito, il Trofeo delle Frazioni. Conservo i ricordi più belli della mia infanzia lì, ricordo quando mi sedevo sui leoni della chiesa di fronte casa mia. Una chiesa che aveva un rosone inestimabile e che ora mi dicono sia andato distrutto. E’ terribile». Lotito si sofferma sulla comunità amatriciana, conosciuta quasi esclusivamente per questioni culinarie: «In principio si viveva di pastorizia ed agricoltura -spiega il patron- poi a cavallo tra gli anni 60 e 70 ci fu il boom economico e quasi tutti si trasformarono in imprenditori, principalmente nel campo della ristorazione, trasferendosi a Roma, che dista circa un’ora e un quarto. Tutti però tornavano in estate ad Amatrice per riassaporare la grande tranquillità di quei posti: ci sono due laghi, prati appenninici stupendi oltre, come detto, alle bellezze storiche e culturali». Claudio Lotito si è già mobilitato per aiutare la sua Amatrice, diffondendo un comunicato attraverso il sito della Lazio in cui si annunciano raccolte di fondi per la ricostruzione post sisma: «Tutti dobbiamo fare qualcosa per aiutare questa gente affinché -conclude Lotito- la ferita apertasi non diventi mortale».