Autorità civili e militari hanno presenziato alla cerimonia in memoria delle vittime delle foibe svoltasi ieri mattina nella chiesa dell’Immacolata in piazza San Francesco d’Assisi. Alla presenza del vice sindaco Avossa, del questore De Iesu, del prefetto Pantalone e dei vertici di carabinieri e finanza, una corona di fiori è stata deposta davanti al monumento che riporta i nome delle vittime salernitane dei comunisti di Tito. Una cerimonia intensa che ha riportato d’attualità quella tragica contro persecuzione avvenuta al termine della seconda guerra mondiale. Alla manifestazione ha assistito una corposa delegazione dell’associazione marinai di Salerno (foto Alfonso Genovese). La cerimonia è proseguita al Torquato Tasso. Rievocati anche i principali passaggi storici inerenti quei tragici eventi. Sulla giornata della Memoria per le vittime delle Foibe da annotare diverse prese di posizioni. “ Una pagina nera della storia nazionale: i comunisti di Tito hanno sterminato migliaia di Italiani gettandoli vivi nelle cavità carsiche. Oltre 350mila persone, inoltre, furono deportate dalla propria terra e sparpagliate su tutto il territorio nazionale nel colpevole silenzio della Democrazia Cristiana e nel disprezzo del Partito Comunista Italiano che li bollava come fascisti. Oggi diciamo tutti insieme: Io ricordo- così il presidente della Provincia Antonio Iannone”. Sulla stessa lunguezza d’onda Vittorio Acocella, responsabile Regione Campania dell’Esercito di Silvio: “Nel giorno del ricordo della tragedia delle foibe e dell’esodo degli Italiani da Istria, Fiume e Dalmazia ci uniamo agli appelli per la revoca del titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica al dittatore comunista Tito. Una pagina di storia per troppi anni dimenticata. Sono state almeno 15mila le vittime delle “foibe”.Per rendere onore ai martiri e giustizia agli esuli e ai loro parenti sentiamo il dovere di unirci agli appelli affinché venga revocato al colpevole di tali atrocità, il dittatore comunista jugoslavo Tito, il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al merito della Repubblica Italiana, con l’aggiunta del Gran cordone, il più alto riconoscimento previsto , con cui il presidente Giuseppe Saragat nel 1969 ha ritenuto di decorarlo, in spregio alla nostra memoria nazionale” .
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