Allarme alla foce del fiume Sele. Uno dei corsi d’acqua fra i più importanti della Campania potrebbe esondare e creare danni anche irreparabili, molto più dell’ultima volta. Pietrame, e non solo, ostruisce il naturale sbocco a mare con il rischio che alle prime piogge torrenziali, il Sele potrebbe invadere i campi circostanti e creare ingenti danni. Un pericolo che sarà analizzato questa mattina nel corso di un incontro questa mattina alle 10,30, al MolonauticoSele di Capaccio, con Vincenzo Pellegrino, ingegnere civile ambientale e consulente d’ufficio del Tribunale di Salerno, che illustrerà nel dettaglio quelli che sono pericoli incombenti. Una catastrofe che potrebbe essere evitata con largo anticipo se si arriverà a intervenire in tempi rapidi. “Il Sele verte in uno stato davvero pietoso, contando con un grande stato d’inquinamento. – avverte Pellegrino – Ma quello che preoccupa maggiormente, in questo momento, questa sorta di muro di pietrame che ostruisce il naturale deflusso delle acque”. Una corsa ostruita in parte naturalmente, con l’incontro che registrerà la presenza delle autorità territoriali per cercare di avviare una campagna di sensibilizzazione prima che l’irreparabile si verifichi. “Le condizioni sono disastrose, con il pietrame che ostruisce pericolosamente lo sbocco a mare, per quello che è un reale pericolo per l’ambiente circostante. – afferma – Discuteremo con le varie autorità di rappresentanza del territorio, di tutte le problematiche inerenti al fiume Sele, nella speranza che chi di dovere si attivi per intervenire in modo risolutivo. Con le piogge che arriveranno il fiume potrebbe ingrossarsi pericolosamente con lo sfogo che sarà quello di invadere i campi circostanti. Con i danni che sono facilmente immaginabili”. Candidato nella lista Fare Democratico e Popolari con De Luca presidente, Pellegrino ha già chiaro alcune proposte da portare in Consiglio Regionale. Ovviamente in materia ambientale, con proposte che, se accettate, potrebbero essere anche determinanti. Fra queste, una che riguarda in particolare proprio il fiume Sele. A questo vorrei aggiungere la promozione di opere di sistemazione del fiume Sele in un’ottica di tutela e valorizzazione di questa importante risorsa. – riprende Pellegrino – Ma anche all’attuazione di fonti energetiche e rinnovabili. Come le biomasse, ad esempio, mediante il riciclo di sostanze organiche. E non dimenticherei nemmeno l’agricoltura, uno dei punti di forza della nostra Regione”. Nel frattempo, nell’attesa della tornata elettorale del 20 e 21 settembre, si occupa attivamente dell’emergenza ambientale. E il Sele preoccupa seriamente.
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