di Monica De Santis
“Non posso che augurarmi che Paestum e i comuni dell’Alto Cilento possano diventare Capitale della Cultura 2024. Sin da ora inizio a fare il tifo per loro e lo farò fino al giorno in cui sarà proclamato il vincitore”. Alfonso Andria, ex presidente della Provincia di Salerno, commenta, con un pizzico di orgoglio, l’entrata in elenco tra le città in lista per diventare Capitale della Cultura 2024 dell’Unione dei Comuni Paestum - Alto Cilento… “Ci tengo però a dire perchè personalmente mi auguro la vittoria di Paestum e dell’Alto Cilento. Perchè questa, non è una candidatura qualunque, Innanzitutto perché c’è Paestum, e non poco. Ma poi, perché l’originalità della candidatura risiede nel presentare un gruppo di comuni, un territorio, sono 11 comuni, la chora di Paestum, e tutto quello che gravità intorno a Paestum, che dà molto e che riceve anche molto. Soprattutto in termini di presenze turisiche, penso ai tanti che ritornano nei luoghi di origine di questi piccoli comuni o di turisti che amano un turismo più particolare, più di nicchia, più riservato, come le piccole case dei bed and breakfast, nei piccoli comuni intorno a Paestum. Per questo credo che sia presetazione molto intelligente e che può fare la differenza. Ci sono parecchi competitor, naturalmente, e di questi abbiamo sicuramente consapevolezza, però la spendibilità di questa candidatura è tale proprio perché si caratterizza intorno a questa originalità di presentare un territorio. Territorio che è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Noi abbiamo ricevuto il riconoscimento nel ‘98, ma, ricordo bene che il lavoro iniziò alcuni anni prima. Il dossier per la candidatura fu presentato dalla Provincia di Salerno, che era il soggetto capofila, dal comune di Capaccio Paestum con l’allora sindaco Pasquale Marino, dall’Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano presieduto dal professor Vincenzo La Valva e dall’Ente Provinciale per il turismo di Salerno con il commissario Antonelli. Ricordo che demmo incarico a 4 tecnici di istruire il dossier per candidatura e di redigerlo e che questi erano Pietro Laureano, che è lo stesso che è riuscito ad ottenere il riconoscimento per i Sassi di Matera, poi c’erano tre architetti del posto che erano Carla Maurano, Domenico Nicoletti, che poi più tardi sarebbe diventato direttore dell’Ente Parco del Cilento e Peppino Ansani, Quindi questi quattro tecnici istruivano il dossier di candidatura poi ci fu quella famosa sessione a Kyoto, quando ricevetti una telefonata alle 5 del mattino, ora italiana, da parte di La Valva, che mi comunicava che il comitato mondiale dell’Unesco aveva attribuito il riconoscimento per l’iscrizione nella lista del patrimonio dell’umanità “I paesaggi culturali del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni con le aree archeologiche di Paestum e di Velia, che oggi è particolarmente attuale visto che c’è stata la fusione nel autonomia gestionale e amministrativa, e con la Certosa di Padula” quindi un territorio che comprende più di 80 comuni, con questa centralità particolare dell’atrattiva paesaggistica ambientale data appunto dal Parco Nazionale e dei punti di forza che sono Paestum Velia e la Certosa di Padula. – prosegue ancora Alfonso Andria – Oggi, diciamo che è successa una cosa simile, solo in versione ridotta, con la candidatura di un territorio. Ecco questo è l’idea originale del sindaco Alfieri che rappresenta, in questo caso il comune capofila di questa cordata gli amministrazioni locali, e ribadisco credo che questo sia il valore aggiunto. Quindi confido che possa essere premiata da successo. Naturalmente, c’è anche una componente di orgoglio personale, per essere stato da Senatore della Repubblica, il materiale redattore e firmatario del disegno di legge Capitale Italiana della Cultura, su modello della commissione europea per la Capitale Europea della Cultura. Misi appunto questa idea e che venne fuori durante un’edizione del Ravello Lab. Quindi ne curai la relazione, ne fui il primo firmatario, la depositao agli atti del Senato, cominciò il suo iter delle commissioni Poi si concluse la legislatura nel 2013 e quando Franceschini nel 2014 diventa ministro per i Beni Culturali incarico che ha tutt’ora, gli portai questo disegno di legge, che prima ancora l’avevo dato ad Enrico Letta quando era Presidente del Consiglio. Franceschini recepì la mia relazione e Ela trasformò prima in decreto cultura poi convertito successivamente in legge dello Stato”. Alla domanda se la nomina di Procida a Capitale della Cultura 2022 possa essere d’intralcio alla candidatura di Paestum - Alto Cilento, Alfonso Andria spiega che… “Non si deve tenere conto dell’estrazione regionale per la scelta della Capitale della Cultura del 2024, ma si deve tenere conto della loro oggettiva importanza per conseguire quel riconoscimento, poi può darsi che ce la faccia un’altra città, spero di no, però mi auguro che non prevalga il criterio per cui visto che Procida è in Campania, non si possa premiare un’altra cittadina della Campania a breve distanza di tempo. Le candidature vanno esaminate per altro non si possono escludere perché l’anno prima o due anni prima è toccato a quella stessa Regione possono esserci altre motivazioni, che mi auguro non ci siano, ma non questa” L’ex presidente della Provincia di Salerno conclude poi offrendo la sua piena disponibilità a collaborare affinchè si possa raggiungere la vittoria finale… “Non mi sottrarrò a dare una mano affinché Paestum – Alto Cilento possano diventare Capitale della Cultura. Se hanno bisogno, sono come sempre a disposizione. Tra l’altro avendo ancora funzioni specifiche come quella di Ravello che potrebbe essere, vista la location, un altro valore aggiunto, e come consigliere d’amministrazione in carica del Parco Archeologico di Paestum e Velia è scontato che do una mano, nella misura in cui ci sarà da dare una mano. Non mi sottraggo mai per iniziative del genere per le quali ho maturato anche una certa esperienza”