di Arturo Calabrese
Ci vuole trasparenza e maggior chiarezza nei confronti dei cittadini. Si potrebbe riassumere con queste parole la più recente richiesta da parte di Raffaele Pesce nei confronti dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi.
«Al fine di poter espletare il mio ruolo di consigliere comunale – scrive – chiedo che mi venga fornito dettagliato elenco di tutti i procedimenti e processi penali che vedono indagati e imputati dipendenti comunali, amministratori, ex amministratori comunali, amministratori di società partecipate, controllate, aziende speciali per reati che la Procura della repubblica competente ipotizza commessi nelle predette qualità e comunque per fatti inerenti alle funzioni e alle mansioni espletate».
Pesce chiede numero di ruolo generale, notizia di reato e numero di dibattimento. La richiesta si chiede con «vorrete indicare i processi nei quali l’Ente si è costituito parte civile». Lo stesso consigliere, rappresentante del gruppo “Liberi e Forti”, sottolinea inoltre il suo essere garantista sempre, ma anche la consapevolezza del ruolo ricoperto. Si potrebbe pensare che i recenti fatto dalla vicina Capaccio Paestum abbiamo in qualche modo una ricaduta, con tutte le differenze del caso, anche su Agropoli.
Nella città dei templi, la giunta ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolto il sindaco sospeso Franco Alfieri perché l’ente comunale potrebbe essere parte lesa. In qualche situazione, ad Agropoli, ci sono effettivamente delle notizie già risapute su procedimenti in corso. L’Agropoli Cilento Servizio, l’azienda speciale, è protagonista di una vicenda sulla quale si dovrà fare luce. Il presidente Domenico “Mimmo” Gorga, i direttori Fabio Serafini e Giuseppe Capozzolo (quest’ultimo tutt’ora in carica), l’ex sindaco Adamo Coppola sono stati rinviati a giudizio per i reati di peculato, falsità ideologica ed errore determinato dall’altrui inganno.
I fatti risalgono al periodo che va dal 2016 al 2018. L’ex primo cittadino Coppola è stato coinvolto in un solo episodio relativo al reato di falsità ideologica. Gorga e i direttori, secondo l’accusa, “avendo la disponibilità del denaro gestito dall’Agropoli Cilento Servizi, si appropriavano della somma di euro 1.080,15 distraendola per finalità non istituzionali; in particolare disponevano il pagamento di fatture relative al rifornimento di carburante per veicoli non appartenenti all’Agropoli Cilento Servizi”.
Sono parole del Pubblico Ministero Vincenzo Palumbo come anche quelle che si riferiscono ad una fattura di una cena presso un ristorante della zona o per le risorse destinate all’acquisto di regali per il periodo natalizio, cioè panettoni: “distraendole – stando al Pm – per finalità non istituzionali”. Insomma, l’elenco che presenterà il comune, se lo presenterà, sarà interessante.