Continua ad Agropoli la crisi del commercio. Sono tante infatti le difficoltà che gli operatori del settore lamentano. Alla luce, anche, delle prossime iniziative per il carnevale, una delegazione di essi ha incontrato nella mattinata di ieri il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi e l’assessore al ramo, famoso in città per la sua innegabile dote di organizzatore di compleanni e feste per i 18enni agropolesi. Al centro della discussione, ovviamente, la situazione che si vive ad Agropoli, figlia certamente di una congiunzione mondiale non propriamente positiva ma che purtroppo nella città cilentana trova maggior spazio a causa di alcune scelte dell’amministrazione non condivise dagli operatori.
Tra esse, pare, anche la decisione di non includere la centrale piazza Vittorio veneto. Su questo punto, ed è sempre meglio usare il condizionale dato che si è nel campo delle ipotesi, dovrebbe tenersi questa mattina un sopralluogo del comandante dei vigili Antonio Rinaldi. Ad accompagnarlo, potrebbero esserci il suo vice Valentina Nastari, moglie del presidente del consiglio Franco Di Biasi, il sindaco e l’assessore. Non si esclude anche la presenza dello stesso Di Biasi che potrebbe ricoprire dunque la doppia veste di marito e presidente. Altro punto discusso è l’installazione dello spartitraffico su Viale Europa, proprio all’ingresso della piazza, con tanto di attraversamento pedonale rialzato che, a differenza degli altri in città, rispetta le norme di inclusione.
Quella struttura, infatti, potrebbe rendere difficoltoso l’ingresso dei carri in piazza, ma questo è solo l’ultimo dei problemi dato che tanti sono i detrattori. Insomma, oggi si saprà molto di più, ma la rabbia e la preoccupazione dei commercianti restano alte così come l’attenzione verso il futuro. «Si dovrà fare qualcosa – dice uno di loro – perché così siamo condannati a chiudere. Maggiori controlli sia per quanto riguarda la presenza di delinquenti che di rispetto per le regole, poi, sarebbero davvero graditi dato che la piazza diviene in serata ostaggio di gente poco raccomandabile».