A Salerno lo conoscevano tutti con il soprannome di “Portobello”. Super tifoso della Salernitana ed operaio dell’Isochimica… Anni di lavoro “respirando” l’amianto. Quel maledetto insieme di minerali che, probabilmente, hanno generato il suo decesso. Il nome di Carmine Iacobelli rientrava già nella lista delle morti sospette per esposizione all’amianto degli ex operai dell’Isochimica di Avellino. L’altra notte “portobello” è morto nella sua Salerno, con una figlia, che giovanissimo aveva lavorato per otto anni nell’azienda di Elio Graziano che alle porte di Avellino scoibentava le carrozze ferroviarie. Le condizioni di Iacobelli si erano aggravate a partire dal mese di ottobre dello scorso anno. É deceduto all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno. L’ex operaio non faceva parte delle 237 parti offese individuate dall’inchiesta della Procura di Avellino che, l’11 novembre del 2013, aveva chiuso le indagini a carico di 29 persone nei confronti delle quali si ipotizzano accuse che vanno dal disastro doloso e colposo all’omicidio plurimo, disastro ambientale, lesioni, falso in atto pubblico e abuso di ufficio. Nei primi giorni di gennaio, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, erano deceduti altri due ex operai avellinesi: Antonio Solomita, 54 anni, e Antonio Graziano, 60 anni, cugino quest’ultimo di Elio Graziano, a cui la Procura aveva riconosciuto lo status di parti offese. Gli inquirenti avellinesi hanno accertato il nesso di causalità tra l’esposizione all’amianto e la morte, per sette degli operai deceduti, compresi due operai, Fabio Pastore e Pasquale Soricelli, che si tolsero la vita dopo aver appreso di aver contratto la malattia. Per gli ex operai, costituitisi in associazione, i decessi causati da patologie asbesto correlate sarebbero stati, fino al 2014, non meno di venti Sul decesso di Carmine Iacobelli, 55enne salernitano ex operaio dell’Isochimica, si registra la nota dei componenti del “Comitato Ex Lavoratori Isochimica” che insieme al PRC esprimono “… la propria vicinanza alla famiglia Iacobelli per la prematura perdita del collega Carmine, deceduto presso l’ospedale San Leonardo. Nelle more – si legge – ringraziano l’equipe del prof. Perillo per quanto fatto per il nostro compagno. Ancora una volta il killer silenzioso amianto colpisce un nostro collega. Ancora lunga sarà la lotta per far riconoscere i diritti a quanti sono stati colpiti da tale tragedia ambientale, ma noi non lasceremo nulla di intentato per portare alla luce la verità, lo dobbiamo ai tanti con cui stiamo condividendo questa battaglia ma ancora di più ai tanti che ci sono stati strappati con la violenza della morte da un destino che tanti colpevolmente hanno costruito e che un giorno speriamo pagheranno”. In tanti hanno ricordato “Portobello” sul social network facebook. La sua carica al Vestuti dov’era un prezioso riferimento per i tanti aficionados del settore distinti. Commosso dell’amico Enzo Cartone: “A Pescara fu l’unico a restare al mio fianco fino all’ultimo mentre gli altri scappavano”. Inconsolabile la figlia Annalucia, pronta a battagliare perché emergano le responsabilità di chi ha costretto Carmine Iacobelli a vivere una vita di acciacchi fino al triste epilogo dell’altro giorno. Oggi in tanti daranno l’ultimo saluto al mitico Portobello.
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