Accesi i riflettori sul patrimonio Bandistico campano - Le Cronache Ultimora
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Accesi i riflettori sul patrimonio Bandistico campano

Accesi i riflettori sul  patrimonio Bandistico campano

Il consigliere regionale Corrado Matera ha presentato ieri l’audizione presso il parlamentino regionale tutela e alla valorizzazione delle Bande Musicali. Istituendo un Albo Regionale, una giornata dedicata alle Bande musicali ed ovviamente una serie di contributi a sostegno delle associazioni che operano in questo settore

Di Olga Chieffi 

Le bande insegnano a fare armonia, a muoversi all’unisono, a fare insieme ripete da tempo Riccardo Muti – Ora che in questo Paese stanno succedendo tanti fatti di cronaca brutti, noi dobbiamo prendere esempio dalle bande, ascoltarle, perché fanno comunità con la loro musica, anche nostalgica. Donano emozioni e armonia. Non le chiamerei bande da giro – ha aggiunto Muti – perché sembra una dimunutio, ma bande musicali. Le radici sono importati, le mie sono a Molfetta e ne sono fiero perché mi sono innamorato della musica attraverso le bande. E vi svelo un segreto: quando negli anni Ottanta dirigevo a Philadelphia, mentre mi preparavo indossando il frac, ascoltavo le marce funebri molfettesi perché mi davano un forte senso di appartenenza, mi ricordavano che venivo da un mondo così diverso da quello sgargiante americano che non aveva l’umanità, le fondamenta, la bellezza e la storia che la Puglia possiede”. Sull’esempio della regione Puglia, della sua enorme tradizione bandistica, ove le formazioni storiche sono divenute il primo elemento iscritto nell’inventario del patrimonio culturale immateriale regionale, per poi affrontare i fabbisogni ordinari divise, agli strumenti, alle partiture, catalogazione, valorizzazione e digitalizzazione degli archivi, alla formazione e fruizione di luoghi destinati alle prove, il consigliere regionale Corrado Matera ha presentato ieri l’audizione, presso l’Aula del Consiglio Regionale della Campania, per garantire la “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio bandistico della Regione Campania”. La proposta di legge è finalizzata alla ripresa, alla tutela e alla valorizzazione delle Bande Musicali. Istituendo un Albo Regionale, una giornata dedicata alle Bande musicali ed ovviamente una serie di contributi a sostegno delle associazioni che operano in questo settore. L’attenzione è stata posta anche sulla valorizzazione del repertorio musicale da tutelare e riscoprire, ma anche verso i giovani musicisti, compositori e direttori. Al dibattito sono stati invitati a partecipare diversi maestri che hanno operato in questo settore, ma anche giovani direttori e compositori: Claudio Ciampa, Pasquale Napolitano, Giovanni Paracuollo, Antonio D’Alessandro, Leo Capezzuto, Alessandro Schiavo, Modestino De Chiara, Carlo Morelli, Mauro Caturano, Luca Gaeta, Paolino Addesso. Quest’ultimo, Docente di Strumentazione e Orchestrazione presso il Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, ha dichiarato: “Il valore sociale legato a quello musicale ed artistico rendono la realtà delle Bande Musicali unica nel suo genere. Infatti, non esiste altro tipo di associazionismo capace di mettere in relazione diverse generazioni, facendole così interagire fra loro. Assistiamo, quindi, ad un processo educativo e di crescita dei giovani, ricco di valori, che oggi sono andati completamente perduti. Mi auguro che questa proposta di legge possa trovare compimento, anche al fine di istituire un Albo Regionale delle Bande e dei Maestri Direttori ed un riconoscimento quale Patrimonio Immateriale Regionale della “Banda da Giro”. Questa tipologia di Banda, diffusa in tutto il Mezzogiorno, ma che ha visto il suo massimo sviluppo in Puglia, nasce a Napoli, nel Reale Albergo dei Poveri, in Piazza Carlo III, durante il 1700. In questo grande edificio (lungo 400 metri), non solo venivano accolti i poveri per dar loro un riparo, ma si insegnavano anche vari mestieri, tra questi venivano impartite lezioni di musica, per la costituzione di una Banda Musicale, che fu definita “Banda Borbonica”. Il repertorio che ha da subito caratterizzato questa formazione è stata l’Opera Lirica, o meglio estratti, trascrizioni e trasposizioni delle composizioni dei grandi maestri napoletani: Cimarosa, Pergolesi, Paisiello, per citarne alcuni. Questo per invogliare il pubblico ad andare a Teatro, al San Carlo, ingaggiando così la Banda del Reale Albergo dei Poveri che doveva eseguire le pagine più belle delle varie opere in programma. Nella “Banda da Giro”, che è una tipologia di Banda unica al mondo, vi è la nostra Cultura, la nostra Identità”.

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