di Monica De Santis
Più che un evento speciale è stato un evento super quello che ha caratterizzato la giornata di ieri di #Giffoni2022. Una rappresentanza del cast di Un posto al sole, il daily drama più longevo d’Italia, con alle spalle venticinque anni di vita e una media di spettatori giornalieri di 1,6 milioni ogni sera su Rai 3, ha incontrato i giffoner per svelare cosa vedranno in tv il 29 luglio in occasione della puntata numero seimila. Il compito è toccato a Patrizio Rispo, Miriam Candurro e Michelangelo Tommaso, insieme ai piccoli Sofia Piccirillo, Greta Putaturo e Gennaro de Simone, star di quello che oggi può essere considerato a tutti gli effetti un fenomeno di costume. Prodotto da Rai Fiction, Fremantle in collaborazione con il centro di produzione Tv Rai di Napoli, Un posto al sole è trasmesso da Rai Italia in sessanta Paesi, dagli Stati Uniti al Canada, dall’Africa all’Asia. Prima della pausa estiva – prevista per il 12 agosto prima del ritorno in scena lunedì 29 sempre su Rai3 dal lunedì al venerdì alle 20.45 – gli appassionati potranno seguire le avventure della cagnolina Bricca – doppiata per l’occasione da Nunzia Schiano – che si divertirà a commentare le vicende degli abitanti di Palazzo Palladini, facendo una sorta di bilancio delle tante storie in onda. Non solo. Determinerà l’incontro-scontro tra Giulia (Marina Tagliaferri) e una vecchia conoscenza dello stabile, Mastro Peppe, interpretato da Ferico Torre. La stessa Bricca farà amiczia con Zeus, un cagnolone molto sensibile che parlerà con la voce di Luciano Nozzolillo. Una presenza non casuale quella di Un posto al sole a Giffoni, perché tante sono le tematiche affrontate dal daily drama che vengono quotidianamente gestite anche dal festival nel corso delle attività che durano tutto l’anno: dalla criminalità alla violenza sulle donne, dal bullismo all’ecologia e all’infanzia. “Sono svariati i segreti della nostra longevità – ha commentato Patrizio Rispo – Il primo è l’amore che il mondo ha per Napoli. Un posto al Sole è diventato un brand ormai amatissimo in tutto il mondo. La cosa sorprendente, durante il lockdown, quando avevamo più tempo per dedicarci al nostro pubblico, è stato scoprire quanti stranieri ci amano e attraverso di noi imparano l’italiano. E poi raccontare il quotidiano. Noi narriamo quello che capita più o meno nelle vite di tutti, compresi argomenti delicati come la violenza sulle donne, i diritti degli omosessuali, la donazione degli organi”. Gli fa eco Miriam Condurro: “E’ molto bello – ha detto – raccontare personaggi che fanno parte della tua città. Puoi dare di più al personaggio perché vive nei luoghi in cui abitualmente abita anche chi interpreta quel ruolo, come nel mio caso”. Patrizio Rispo è il veterano del cast, presente dalla prima puntata fino all’episodio numero seimila, altri sono ovviamente arrivati dopo. E’ il caso di Michelangelo Tommaso: “Il mio ruolo – ha sottolineato – doveva durare sei mesi. Sono venti anni che questa esperienza va avanti. Il segreto del successo è la forza della squadra. Siamo molto amici tra di noi. Ci vediamo anche lontano dal set”. Un posto al sole è un po’ una famiglia? “Io – aggiunge Tommaso – sono il più indicato a dirlo. Perché ho sposato un’attrice del cast e abbiamo avuto due figli. Più famiglia di così…”. Un posto al sole è un esempio di scrittura per la televisione che presta particolare attenzione al mondo delle donne: “La serie – ha commentato Miriam Condurro – ha il merito di portare donne a tutto tondo, con una loro personalità ben definita e non sono solo ‘mamma di’ o ‘figlia di’. Questo è un valore aggiunto anche perché le donne hanno di sicuro una gamma di emozioni più ampia che la serie valorizza”. Tanti personaggi scritti per le donne e dalle donne: “Abbiamo – ha continuato Michelangelo Tommaso – tante sceneggiatrici donne che quindi possono portare all’interno della serie il mondo delle donne. Questo risponde anche a quella che è la missione sociale di Rai3”.