La moda canta l’opera - Le Cronache
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La moda canta l’opera

La moda canta l’opera

 

Sono il soprano Anna Maria Sarra, il mezzosoprano Giuseppina Bridelli, il soprano Anna Corvino e la regista Stefania Panighini, che hanno dato vita al brand Ginger O’ che vede protagoniste t-shirt, tutte ad edizione limitata, riservate agli appassionati della lirica e non solo.

 Di Olga Chieffi

Indossare l’opera in un momento di chiusura, di silenzio e anche di angoscia, questa la felice idea di due soprano la nostra Anna Corvino, Anna Maria Sarra, unite al mezzosoprano Giuseppina Bridelli e alla regista Stefania Panighini, le quali hanno dato vita al brand Ginger O’ che vede protagoniste T-shirt, tutte ad edizione limitata, riservate agli appassionati della lirica e non solo. La collezione lancio di Ginger Opera al momento racchiude ben cinque magliette, in cotone, e sono ispirate a frasi rimaste celebri del melodramma da “Bocca baciata non perde ventura, anzi rinnova come fa la luna”, il canto di Fenton continuato da Nannetta nel Falstaff di Verdi o “Sempre libera!” la cabaletta di Violetta in Traviata, poi c’è Despina che intima a Fiordiligi e Dorabella di divertirsi con gli uomini di “Far all’amor come assassine” di Così fan tutte, il pallore, la poesia e l’amore di Mimì nell’icona rock David Bowie, ma è già pronta anche una collezione con i personaggi maschili più amati dell’opera. Ritorna così un luogo che è il teatro, la scena, il palcoscenico. Esiste un legame stretto tra il pensiero filosofico dell’esistenza e della ragione umane e il sapere del progettare-costruire, entrambe hanno un comune, e fondamentale riferimento, lo spazio. Noi uomini della fine ereditiamo il concetto di spazio come extensio, con esso Cartesio pensava lo spazio quale pienezza e continuità della materia e, quindi, quale medium del movimento, del tendere avanti a sé, quale sinonimo dell’amplificazione. Il teatro determina una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, l’esistenza razionale, e, quindi assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”. Uno spazio che può considerarsi il segno, nel suo divenir parola, suono, immagine, che diventa di-segno, archè, principio in quanto da-dove della progettualità, essenziale punto di dipartimento di ogni pensiero che, per essere se stesso deve discernere, giudicare, orientarsi, criticare e che, attraverso queste T-Shirt, riprenderà a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti a fare parte della scena, al fianco dei protagonisti e delle nostre artiste, oggi, stiliste. Il suono, il canto, e il silenzio (il silenzio delle cose, nelle cose, nei nomi, nei suoni, anche quelli che non sono stati ancora scritti) hanno connaturati, parimenti e in assoluto, la durata e il tempo. Ecco l’urgenza, oggi, di continuare e tentare di scoprire mezzi che consentano all’opera di ritornare ad essere se stessa, anche se su di una maglietta, ritornando così a dire le cose, dire il silenzio presente, riaccendere la meraviglia, la riflessione, ed insieme l’angoscia del silenzio – ossia della morte – e la gioia della parola, nel suono e nel canto. Sulle magliette campeggia il simbolo del ginger, erba d’amore. E’ il simbolo del temperamento brillante, della reazione piccante e maliziosa a tutte le sollecitazioni, alla risposta immediata alle provocazioni. Simboleggia anche il fascino, la civetteria, l’intraprendenza. E’ il brand disegnato dalle quattro moschettiere dell’opera, che dichiarano: “Gli abiti raccontano sempre una storia: la racconta il costume in teatro, ma anche la divisa del soldato, il grembiule della nonna, il tubino nero di Chanel e le minigonne degli anni ’70. Sulle nostre t-shirt noi raccontiamo l’opera, che dalla sua nicchia lancia messaggi universali che arrivano a tutti. L’opera, infatti, trova sempre le parole adatte ad ogni circostanza: dalla tanto attuale parità di genere, all’affermazione della libertà personale, accontentando gli animi più rock, ma anche quelli più romantici. Queste maglie sono un modo diverso di narrare, di fruire l’opera soprattutto ora che ne siamo privati, ora che sentiamo il bisogno più impellente di condividerla, di portarcela addosso, di sentircene partecipi. Ognuna delle nostre maglie racconta una storia, che è anche la vostra storia”. Ginger Opera si avvale di testimonial d’eccezione del mondo della lirica quali Mariella Devia, Kristine Opolais, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Francesca Dotto e Marina Monzò, grandissime voci che portano le eroine dell’opera effigiate non solo sulle maglie, ma nella loro anima, per sempre.