di Erika Noschese
La sinistra trovi una sintesi per offrire una vera alternativa alla città di Salerno. È l’appello lanciato da Franco Mari, coordinatore provinciale di Sinistra Italia che chiede a tutti gli esponenti di “sfruttare” tutto il tempo per lavorare ad un programma che possa portare i cittadini ad “archiviare un sistema di potere che dura da 28 anni”.
Il rinvio delle elezioni amministrative stravolge, inevitabilmente, gli scenari politici. Cosa ne pensa?
“Sì, in parte li sconvolge ma siccome c’è l’estate di mezzo, credo che le forze politiche facciano bene, a Salerno come in tutta Italia, a prepararsi. A Salerno in particolare, poi c’è da sostituire, archiviare un sistema di potere che dura da 28 anni e che, a confronto con tutti questi anni, pochi mesi cambiano poco; occorre utilizzare ogni giorno, ogni minuto disponibile”.
La coalizione di centrosinistra sostiene il sindaco uscente Vincenzo Napoli, rispetto all’amministrazione Napoli come si pone?
“L’amministrazione Napoli è in assoluta continuità con le ultime amministrazioni a guida De Luca; ripeto, la definizione di sistema di potere è la più calzante, rende decisamente l’idea. Oltre a questo, c’è da dire che in particolare negli ultimi anni, l’amministrazione vera e propria della città soffre di un’incapacità totale di affrontare i problemi quotidiani, quelli più semplici; siamo di fronte al perdurare di un malgoverno. Questo rende indispensabile pensare ad un’alternativa, anche nel loro interesse perché i sistemi di potere che durano tanto a lungo non giovano neanche ad altri fattori come lo sviluppo e la crescita. L’alternanza fa bene perché mette energie nuove e protagonismo nuovo nel governo di una città”.
La sinistra cerca di compattarsi sotto un unico nome: c’è un primo candidato sindaco, il consigliere Gianpaolo Lambiase ma molto chiedono a gran voce la candidatura dell’ex parlamentare Andrea De Simone. Qual è, secondo lei, la soluzione giusta?
“La soluzione giusta è unire la sinistra perché, a mio avviso, è tutta collocata in alternativa all’attuale maggioranza. La sinistra politica, culturale – non solo i partiti – sono tutti in alternativa all’amministrazione Napoli, contano le azioni collettive non le singole personalità. Dobbiamo tenere unita la sinistra, fare in modo che sia il motore di una coalizione molto larga e capace di competere per il governo della città”.
Post voto da dove dovrebbe ripartire la città?
“Salerno, da molti punti di vista, è una città vecchia, anche per modello di sviluppo e, dalla fine degli anni ’80 e inizio anni ’90 non si è assolutamente rinnovato e ancora basato sul mattone, chimere mal gestite. È una città vecchia che respinge tutte le energie che possono essere a disposizione della città, in particolare quelle giovanili. È un modello da superare completamente e io credo ci sia una parola semplice, qualità della vita che è stata trascurata perché i sistemi di potere hanno questa caratteristica: consolidare le loro reti. Non è solo una questione politica, gli indicatori sono tutti in sofferenza e c’è bisogno di un’alternativa, modificando gli indicatori uno ad uno; la qualità della vita è bassa, la partecipazione è nulla, i giovani hanno un ruolo scarso tanto da essere massa di manovra. Al di là del consumo di suolo, sanità, occorre lavorare su questo, attraverso una nuova partecipazione dei cittadini”.
Crede che queste varie candidature, sia a destra che a sinistra, possano favorire la vittoria del sindaco uscente?
“Io credo di no. In queste ore si parla della candidatura di Tedesco, vorrei chiarire che la sua è un’eventuale candidatura del centrodestra; è espressione diretta del centrodestra salernitana e non può in alcun modo coinvolgere le forze di sinistra. Credo che questa sia la formula migliore: una volta si diceva “i merli con i merli, i passeri con i passeri” e che ci sia un candidato di centrodestra che esprime quella cultura, quella difficoltà a proporre un’alternativa e ci sia una candidatura progressista, civica, aperta alle forze moderate e liberali ma che sia – a modo suo – alternativa all’attuale sistema di potere. La candidatura di Tedesco viene scelta dai partiti, ovvero la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Non è una candidatura civica ma non può interessare la sinistra, per la sua genesi perché candidatura politica del centrodestra. Questa prospettiva credo sia la migliore, potrebbe dare ai salernitani la possibilità di scegliere un candidato sindaco, un programma e una coalizione altrimenti, nella confusione, non ci guadagna nessuno e noi dobbiamo presentarci modo un nuovo modello per la città di Salerno”.