di Fabio Setta
All’ultimo assalto, all’ultimo respiro. Con un pallone buttato lì in avanti, l’ennesima preghiera di una serata che sembrava dover finir male, la Salernitana ha trovato il clamoroso pareggio. Sotto di due reti, prima ha sfruttato un omaggio pisano poi ha dimostrato di avere quella giusta caparbietà che nasconde certi limiti e ti consente al tempo stesso di superarli. Alla fine all’Arena Garibaldi è arrivato il terzo pareggio consecutivo, ma questo vale davvero come una vittoria. È stata una partita dai due volti. Il primo tempo è stato bloccatissimo. Le due squadre sono scese in campo molto attente decise innanzitutto a non lasciare spazi all’avversario. Un timore quasi reverenziale a tratti, in un match duro e, come immaginabile alla vigilia, caratterizzato da fisicità ed aggressività.
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