Era un ex collaboratore di giustizia – come anticipato da Le Cronache – che contribui’ a risolvere alcuni crimini di stampo camorristico, Franco Lettieri, il 57enne originario di Salerno ucciso con tre coltellate in strada ieri sera ad Ascoli Piceno, dove da qualche tempo risiedeva. Ma l’omicidio non sarebbe legato a questo trascorso giudiziario della vittima, gravata in passato da una condanna per associazione a delinquere. In carcere, accusato di omicidio volontario, e’ finito infatti Petre Lambru, muratore romeno di 57anni: secondo una prima ricostruzione, avrebbe inferto le coltellate per difendere suo nipote minorenne che stava litigando con Lettieri vicino alle rispettive abitazioni, nel centro storico ascolano. Lambru, difeso dall’avv. Emiliano Carnevali, respinge l’accusa di omicidio. E’ stato Lettieri a fare il suo nome con una telefonata al 112 prima di morire. “Il mio assistito nega di aver materialmente ucciso la vittima”, riferisce Lettieri che ha incontrato oggi il 57enne. Secondo le prime indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore di Ascoli Umberto Monti, non vi sarebbe un nesso fra l’aggressione mortale e il fatto che Lettieri fosse stato inserito tempo fa nel programma di protezione per la collaborazione su reati di stampo camorristico. Attualmente non era piu’ in protezione ma, a quanto pare, riceveva ancora un contributo, non e’ chiaro a quale titolo, dopo che si era ‘rifatto’ una vita ad Ascoli. A carico di Lambru vi sarebbero i risultati di una serie di accertamenti medico legali effettuati la notte scorsa dopo che lo stesso 57enne e il nipote erano stati prelevati a casa e accompagnati nella caserma dei carabinieri: sono stati eseguiti prelievi di materiale organico e sequestrati indumenti, operazioni avvenute in presenza di un medico legale e del difensore di Lambru. Elementi che verranno presentati al gip di Ascoli quando, all’inizio della settimana, il romeno verra’ sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Ignoti al momento i motivi della lite che avrebbe innescato l’omicidio. Al vaglio degli investigatori anche un eventuale collegamento con l’operazione antidroga ‘Cipro’ della polizia che il primo dicembre scorso aveva portato all’arresto, tra gli altri, dei due figli di Lambru, un 30enne e una 24enne, e del compagno di quest’ultima. In quell’inchiesta su un massiccio spaccio di stupefacenti ad Ascoli, era coinvolto anche un minorenne, denunciato alla Procura minorile di Ancona, ma non e’ ancora chiaro se si trattasse del giovane che ha litigato con Lettieri. In conversazioni intercettate dalla polizia, nell’inchiesta sul giro di droga, alcuni indagati si vantavano di guadagnare cifre considerevoli ma di incassare comunque il reddito di cittadinanza.
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