di Olga Chieffi
Il ritorno di Salerno alla musica live è stato affidato a Daniel Oren alla testa della sua Orchestra Filarmonica Salernitana. Era il 12 luglio, e il pubblico in una ventosa serata all’Arena del mare rispose con entusiasmo al richiamo della grande Musica. Poi, il sold out delle serate in duomo, nell’incantevole cornice del quadriportico, con i grandi ospiti, il giovane violoncellista iraniano Kian Soltani, un talento di grana finissima, per il Concerto n.1 Hob. VIIb, in Do maggiore per violoncello e orchestra di Joseph Haydn, e il “Bonjour”, donatoci dal Guarneri del Gesù, di Vadim Repin, che ha elevato il suono del suo preziosissimo violino per il concerto in Sol maggiore, K. 216 di Wolfgang Amadeus Mozart, concedendo ben due bis alla platea, intonando il canto d’amore per Olga di Lenskij “Kuda, kuda udalilis”, per poi salutare il pubblico con le variazioni dal Carnevale di Venezia op. 10 di Niccolò Paganini. Quindi, il gran finale con la Vedova Allegra, in uno spazio impossibile, l’arena del teatro Ghirelli con Daniel Oren che ha accettato di dirigere alle spalle dei cantanti, inviando poi gli ottoni nella passerella finale ad abbracciare il numeroso pubblico, il quale ha circondato lo spazio rimanendo ad ascoltare anche dalla strada. Se gli ottoni, simbolo di eterna giovinezza, entusiasmo e allegria, hanno sigillato la nostra estate musicale, Daniel Oren ne è stato la tempesta. Tempesta nel senso musicale che, personalmente, associo a quella trascinante e squassante proprio del Concerto nº 2 in Sol minore, opera 8, RV 315 (L’estate) del Prete Rosso, caratterizzata da un’ansia onnicomprensiva, simbolo di quel demone bruciante che spinge il musicista all’ eterno “gioco” intensissimo senza fine, che è la Musica. La “Tempesta Oren” ha vinto quest’estate, sua la palma del sold out salernitano e non solo, ma ora bisogna continuare, poiché ogni traguardo è soltanto un nuovo inizio. “E’ una grande notizia questa che la sfida estiva sia stata vinta – ha dichiarato Daniel Oren – che apprendo con gioia, segno che la musica, l’arte, la cultura sono necessarie quanto il pane. Ho raccolto l’invito del Governatore Vincenzo De Luca di far suonare quanti più musicisti possibile, per far lavorare un settore che ha chiuso per primo e riaperto per ultimo. Da questo invito, e i ringraziamenti per la fiducia accordataci a me e all’insostituibile Antonio Marzullo da parte del Sindaco Vincenzo Napoli, è scaturita anche la scelta di mettere in scena la Vedova Allegra, in cui non solo hanno lavorato i musicisti e il coro, come nei concerti, ma in particolare le maestranze del teatro, dalla sartoria, agli attrezzisti, ai fonici, ai maestri delle luci. Tanta gente è rimasta a casa senza lavoro nel lockdown, una tragedia che, nel nostro piccolo, abbiamo inteso alleviare. Wolfgang Amadeus Mozart affermava che “la vera musica è tra le note” e io miro a quel pentagramma. Bisogna tornare a leggere il pentagramma nei luoghi deputati, in teatro, con coraggio e responsabilità. E’ stato buio per noi e anche per il pubblico, che immediatamente ha risposto positivamente, poiché la musica classica è la medicina dell’anima. Ora bisogna vincere la sfida più difficile, quella di andare ad inaugurare la stagione invernale”. Attendendo l’annuncio ufficiale, che potrebbe giungere già in settimana, ricordiamo i titoli in cartellone, Nabucco, Die Fledermaus e Madama Butterfly, manca la conferma del “luogo” che, probabilmente, non potrà ancora essere il massimo cittadino.