di Erika Noschese
“La chiusura del reparto di rianimazione del nostro presidio ospedaliero è totalmente inaccettabile”. Non usa mezzi termini il sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli che, in maniera decisa, interviene sulla paventata chiusura del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo. “La progressiva crescita del numero di contagi da Covid 19 nella nostra regione preoccupa tutti noi e necessita dell’adozione di scelte responsabili – ha dichiarato Servalli – Nessuno deve sottrarsi dal fare la propria parte e anche noi la faremo. Tuttavia, la sola ipotesi di chiusura del reparto di rianimazione del nostro presidio ospedaliero, avanzata da qualche dirigente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona, è totalmente inaccettabile. Non risponde a logiche di razionalità, buon senso e tutela della salute dei cittadini”. Il primo cittadino di Cava de’ Tirreni lancia un appello al governatore De Luca affinchè si valutino l’adozione di misure efficaci ma che non comportino lo svuotamento delle strutture già esistenti e, aggiunge, “sono certo che il direttore generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato saprà operare le scelte giuste. Ringrazio gli operatori sanitari del nostro presidio che, non ho dubbi, ancora una volta, daranno prova di grande professionalità, impegno e sacrificio per la tutela e il buon funzionamento del nostro ospedale”. Servalli lancia poi un appello anche alle forze politiche e civiche di maggioranza e opposizione chiedendo di “non dividersi e di affrontare insieme questo momento difficile, perché abbiamo un unico obiettivo: la salute dei cittadini e la difesa del nostro ospedale, per le quali non esistono appartenenze”.