Di Giovanni De Gregorio
Era un giorno come gli altri; una domenica comune alle altre. Stavo ripulendo lo scantinato e mi sono imbattuto in un oggetto particolare e ambiguo. Aveva una forma rettangolare, molto spesso, ricamato con della pelle scura. All’interno c’erano dei fogli di carta che sembravano antichi e molto rovinati. Ero curioso di scoprire cosa fosse e così tornai al piano di sopra per fare una piccola ricerca e saziare la mia curiosità. Sulla copertina c’era scritto “Libro sacro” e non sapendo cosa significasse, cercai questo strano titolo nel web, ma non ottenni nessuna risposta dal mio browser. Ancora più incuriosito, allora, decisi di sciogliere il laccio che teneva chiuso il misterioso oggetto per aprirlo. Leggendo il contenuto feci mio il concetto di libro e capii che quello che avevo in mano era un testo sacro. Tutto mi fu più chiaro, ma non capivo perché solo io ne avevo uno, mentre i miei amici non sapevano neanche che oggetto fosse. Dopo un po’ capii che sarebbe stato inutile parlarne, perché tutti avevano rimosso il significato di libro dalla loro mente. Eppure, testardo come sempre, non mi arresi perché tutti dovevano avere il diritto di conoscere quel libro, perché, secondo me, le persone senza conoscenza non sono nulla e perdono la retta via.