Un vero e proprio sterminio quello che si starebbe verificando all’ospedale di Eboli a causa di un batterio killer incurabile che ha colonizzato tutto l’ospedale. A denunciarlo N. marito della figlia di un paziente ricoverato presso il nosocomio locale, morto a causa di un’infezione ospedaliera da Acinetobacter baumannii, il batterio killer incurabile che avrebbe colonizzato tutto l’ospedale, provocando altre morti, come avrebbero riferito in via confidenziale alcuni medici dell’ospedale. L’uomo era ricoverato presso il nosocomio di Eboli dallo scorso 11 agosto, a causa di una frattura che avrebbe provocato una serie di fatture. A causa dell’emergenza coronavirus ai familiari dei pazienti è ancora vietato l’accesso al nosocomio ma quotidianamente il primario del reparto di rianimazione aggiornava la figlia sulle condizioni di salute del padre, telefonicamente. Pochi giorni e la situazione precipita. Eppure, solo poche ore prima della morte, circa 36, il primario del reparto di rianimazione avrebbe rassicurato la figlia dicendo che si trattava di una infezione intestinale che si è allargata al sangue e che era fiducioso, tutto sarebbe andato per il meglio. a cercare di ricostruire quanto realmente accaduto e dare una spiegazione familiari dell’uomo sarebbero stati i medici del Cotugno che, attraverso la lettura della cartella clinica, sarebbero risaliti alla causa del decesso. Ma c’è di più: proprio i medici del nosocomio di Napoli avrebbero confermato alla famiglia che l’uomo era in coma da diversi giorni, dopo che il virus aveva letteralmente mangiato una parte del cervello, fegato, polmoni. Il tutto senza che la famiglia fosse aggiornata. “Già sapeva invece il primario, da tre giorni, di aver davanti l’ennesimo caso di infezione ambientale killer del suo reparto e da li a poche ore l’ennesima morte”, ha dichiarato l’uomo che ha già provveduto a sporgere regolare denuncia agli organi competenti e sollecitare il primo cittadino per provare a far luce su quanto accade all’ospedale di Eboli. “Abbiamo anche le registrazioni di qualche medico che sottovoce ci dice di non poterne più di avere a che fare con tante morti ingiuste oltre ad altre telefonate del primario”, ha aggiunto il genero della vittima. La situazione è precipitata belle ultime settimane, quando si è reso necessario il trasferimento il Cotugno di Napoli dove l’uomo è morto 40 minuti dopo il ricovero. “Non ho mai visto una cosa del genere, un corpo ridotto così di un paziente che viene da un altro ospedale, sembra qualcuno trovato per strada. Dalle lesioni infettive cerebrali, polmonari, renali ed epatiche era già in come da almeno 7 giorni!”, avrebbe detto il medico del Cotugno ai familiari della vittima che ora chiedono di conoscere la verità e di accettare eventuali responsabilità.
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