di Fabio Setta
SALERNO. Una rivoluzione che si rispetti miete le sue vittime. E così è stato anche in casa Salernitana. Il nuovo corso targato Fabiani-Gregucci ha portato un inevitabile scossone. Sia in termini di prestazione, e si è visto contro il Barletta, ma soprattutto in chiave formazione. Quello contro i pugliesi è stato solo il primo match dell’era Gregucci ma alcune indicazioni sembrano molto chiare. Prima Fabiani sul mercato, poi il tecnico sul campo hanno provveduto a una radicale “delazializzazione” dell’undici iniziale. Quei calciatori cresciuti nel settore giovanile della Lazio e inevitabilmente trasferiti a Salerno da Claudio Lotito sembrano aver perso posizioni importanti nella gerarchia della squadra. I primi a essere bocciati sono stati Sbraga e Zampa. Ufficialmente sono stati ceduti per per consentire loro di trovare più spazio. Ma è chiaro che per i due calciatori si è trattata di una bocciatura. L’opera rivoluzionaria si è poi consumata con la formazione scelta da Gregucci. Sono finiti in tribuna Iannarilli, Luciani, Ricci e Capua, mentre Berardi è finito in panchina. Tutti calciatori che sia con Sanderra che con Perrone hanno sempre trovato spazio. E invece con il cambio di gestione tecnica sono stati i primi a pagare dazio. Nessuna bocciatura definitiva. Lo stesso Gregucci ha dichiarato a fine gara che i giocatori non impiegati con il Barletta potranno tornare utili e magari saranno i titolari delle prossime partite. ma dichiarazioni a parte, la sensazione è che in questa corsa verso i play off, la Salernitana si affiderà ai giocatori di maggiore esperienza, quelli arrivati a gennaio e quelli già presenti in organico. Da questa “delazializzazione” si sono salvati Tuia, Mendicino e Perpetuini. Il difensore sembra di poter reggere la concorrenza di Sembroni e Molinari. L’attaccante vivrà un continuo ballottaggio con Ginestra, definito da Fabiani domenica sera un eroe. Supermendo ha saputo sfruttare al meglio l’occasione con una prestazione eccellente, condita da un gol davvero niente male. Perpetuini, invece, nonostante la buona prestazione offerta contro il Barletta, rischia di essere il prossimo a perdere la maglia da titolare. Sabato contro L’Aquila ad esempio il centrocampista sarà costretto a fermarsi a causa del turno di squalifica che gli sarà inflitto oggi dal giudice sportivo. Al suo posto scenderà in campo Manolo Pestrin, pupillo di Fabiani e molto stimato da Gregucci. La prima risposta sul campo di questa rivoluzione dovrà far riflettere anche la società che ha puntato sui propri giovani cresciuti in casa, uniformando il campionato di Seconda Divisione a quello di Prima. E invece la realtà dei fatti è stata completamente differente. E così il gruppo dei Primavera della Lazio rischia di passare in secondo piano. Toccherà ai giocatori cercare di recuperare spazio. Magari sin da oggi quando la squadra di Gregucci tornerà ad allenarsi presso il Mancini Hotel Quadrifoglio di Roma, dove i granata resteranno fino a venerdì prossimo, quando partirà alla volta de L’Aquila. Il tecnico ha convocato tutti i giocatori a disposizione, fatta eccezione per Esposito e Chirieletti, che continueranno a curarsi a Salerno. Non convocato neppure Manuel Mancini. Il fantasista, grande protagonista contro il Barletta, rimarrà a riposo a causa di sintomi influenzali. Ma la sua presenza contro L’Aquila di Pagliari non è certo in dubbio.