di Francesco Carriero 27 gennaio del 1947, i soldati dell’Armata Rossa spalancarono al mondo i cancelli di Auschwitz, mostrando al mondo intero l’orrore che al suo interno si consumava. Per non dimenticare l’orrore dell’olocausto ogni 27 gennaio si celebra la giornata mondiale della memoria, nel corso della quale si rammenta una delle più grandi atrocità di cui il genere umano si è macchiato affinché non si ripeta più: lo sterminio sistematico e burocratizzato del popolo ebreo da parte del regima nazista. Anche Salerno ha voluto celebrare questa giornata assieme agli studenti con una serie di eventi ospitati dal Teatro Augusteo. Le celebrazioni della giornata della memoria, volute dal Museo dello Sbarco, dall’amministrazione comunale e dall’associazione Valenzi, è iniziata con la proiezione del film documentario del giovane regista Cristian Calabretta, dal titolo “Ferramonti, il campo sospeso”. L’opera del film maker racconta, attraverso le testimonianze di ebrei deportati e dei loro familiari, la storia del campo di concentramento più grande del nostro Paese, quello di Ferramonte di Tarsia in provincia di Cosenza, che ospitò diversi ebrei arrestati in tutta la Penisola dopo l’entrata in vigore delle leggi raziali volute dal regime fascista. La storia di questo campo di concentramento, spesso ignorata, è legata a doppio filo a quella dello sbarco alleato sulle spiagge salernitane: l’esercito anglo – americano tagliando le linee telegrafiche che collegavano il settentrione e il meridione del paese per preparare l’invasione, impedirono di fatto l’arrivo dell’ordine di deportazione sul suolo Tedesco dei prigionieri Ebrei. La giornata della memoria è stata anche l’occasione per consegnare, da psrte dell’associazione Valenzi, il premio “Stella di David”, assegnato a chi quotidianamente combatte contro soprusi o è stato vittima di violenza. La prima Stella è stata consegnata ai familiari di Domenico Noviello, imprenditore di Castel Volturno, ucciso dal clan dei Casalesi per aver denunciato i loro taglieggiamenti. Il riconoscimento è stato ritirato dalla figlia Mimma, che visibilmente commossa ha voluto portare la sua testimonianza alla platea di studenti. La seconda Stella è stata assegnata a Vilma D’Albano e Stefania De Martino, dell’associazione “Spazio Donna”, che da oltre 30 anni si occupa delle vittime di violenza, dando loro assistenza legale e psicologica. A testimonianza del loro quotidiano impegno, sul palco con loro, a ritirare il meritato riconoscimento, c’era Filomena Lamberti, donna sfigurata con l’acido dal proprio ex marito, che proprio grazie alle volontarie dell’associazione è riuscita ad evadere da un tunnel di soprusi e violenza domestica. L’ultimo riconoscimento è stato assegnato al dottor Roberto Piperno, di origine ebrea, che all’epoca delle leggi raziali, appena bambino, fu costretto a d abbandonare la propria scuola per frequentare una classe riservata ai bambini della sua confessione religiosa. Il dottor Piperno ricorda ancora come fosse costretto ad entrare a scuola 15 minuti prima rispetto all’orario consueto, quasi di nascosto, per non essere visto dagli altri alunni, e come, sempre di nascosto, fosse costretto ad uscire per ultimo. Tutte queste testimonianze, presentate agli studenti della provincia di Salerno, hanno voluto riportare alla mente, soprattutto dei più giovani, l’orrore della Shoah, affinché violenze e tragedie simili non si ripetano ancora.
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