Pontecagnano, pure nell’uniformità delle cronache di tutti i luoghi abbuiate dalla tragedia che si vive, è riuscita a dare uno spunto meno drammatico alle notizie quotidiane con un evento che sta facendo riflettere. E che ha generato un dibattito culturale e politico che Salerno capoluogo si sogna, in verità, da tempo. Tutto è nato con il grido di allarme, lanciato da questo giornale, per l’improvvido abbattimento in corso, a via Budetti di Pontecagnano, nell’ex conservificio Spineta, della quasi centenaria, splendida ciminiera che, con la gemella vicina ancora in piedi, contrassegna il contesto primi novecento del quartiere a sud della storica Pizzeria Negri. Quello che ancor più ha scandalizzato è stata la fretta dell’abbattimento, avvenuto mentre tutto è fermo; questo, giustificato da una pretesa pericolosità della ciminiera che poteva cadere. E’ intervenuta la Sovrintendenza e i lavori si sono momentaneamente fermati. Ma il dibattito si è acceso. Chi scrive ha sollecitato il Sindaco a dire la sua.
L’altro ieri il Sindaco Lanzara lo ha fatto, proclamando la correttezza della sua Amministrazione, e lanciando accuse di sostanziale sciacallaggio mediatico a chi, senza conoscere i fatti, fa polemica senza vergogna e senza scrupoli. Devo dire che la veemenza dell’intervento di Lanzara, seppure un po’ aggrovigliato nel frasario politico che uno sprovveduto come me non riesce facilmente a decifrare, un intento lo ha evidenziato: il Comune farà di tutto per non fare abbattere la Ciminiera. E questa è una bella notizia!
Quanto alle espressioni un po’ pesanti nei confronti di chi, da queste colonne, sta portando avanti in perfetta buona fede una battaglia culturale, io credo che il Sindaco Lanzara dovrebbe specificare se le parolacce (che tali sono) sono state indirizzate alla mia persona, il Sindaco può fare a meno di correggere il tono. In quarantacinque anni come magistrato, ho ricevuto improperi e male parole indicibili. Ho fatto il callo, proseguendo il cammino perché sapevo che gli insulti denotano paura in chi li pronunzia.
Se invece quelle espressioni usate dal sindaco sono state dirette contro esponenti politici che stanno sostenendo questa battaglia, credo che le sue espressioni siano state ingenerose e sbagliate. Perché credo che la ciminiera ha suscitato, cadendo a pezzi, un risveglio di coscienze che è trasversale tra le forze politiche. Si pensi che dopo il primo articolo, ho avuto il piacere di conoscere telefonicamente un giovane consigliere comunale della destra che mi ha contattato, a nome Pastore. Ebbene, parlando con questo giovane di opinioni politiche totalmente opposte alle mie, ci siamo trovati perfettamente d’accordo sulla estrema necessità di salvare la storia di questa cittadina, evitando speculazioni distruttive. E abbiamo parlato del fascino insostituibile della Torre Farinia, ancora intatta, e da restaurare subito. Come vede, Sindaco, non c’è qualche testa calda isolata che straparla in malafede. Qui c’è Sinistra Italiana, ci sono i 5Stelle, ci sta Legambiente (anche se deve chiarirsi con l’Assessore Spina), c’è un politico della Destra. Insomma c’è già parecchia gent. E questo è un problema politico, prima che giudiziario. Quello giudiziario è un problema che viene dopo, quando la Magistratura (che all’inizio si muove col culo di pietra) avanza poi come la macina di un mulino. E li’ bisogna essere con le carte in regola. Se la ciminiera stava per crollare veramente, bene, non c’è stato nulla di illecito. Però, una cosa di strano c’è di sicuro, e non mi pare che il sindaco abbia fatto chiarezza. Non è stato detto nulla sul ponte che dal nuovo complesso dovrebbe scavalcare il picentino entrando in Salerno. Salerno non ne sa nulla. Ma perché Pontecagnano non è entrata nel merito del nuovo PUC di Salerno prima che scadessero i termini, al fine di segnalare il progetto? Si aspettano risposte. Certo che un ponte, senza contare i soliti imprevisti che alzano molto il preventivo, viene a costare circa 3.000 euro a metro quadrato. Fatevi i conti moltiplicando la lunghezza per la larghezza. Si tratta di svariati milioni di euro, troppi, forse, perché il progetto del complesso nuovo sia conveniente. Non c’è dubbio che la convenienza sarebbe non farlo, dicendo di volerlo invece eseguire. Ma cosi’ se ne cade tutto il progetto.
Dott. Michelangelo Russo