di Marta Naddei
Intimiditi, pressati, intimoriti. I funzionari del Comune di Salerno, stando alle parole del primo cittadino Vincenzo De Luca, vivono in un clima di terrore e condizionamento tale da impedirgli di svolgere serenamente il proprio lavoro. E se quello che devono fare è far ripartire l’iter per il cantiere del Crescent, ecco che Vincenzo De Luca parte di denuncia-querela nei confronti dei rappresentanti di comitati e associazioni (leggasi No Crescent e Italia Nostra che da tempo segnalano problematiche rilevanti sull’intero comparto di santa Teresa su cui è intervenuta anche la Procura) «che hanno promosso azioni e pressioni indebite nei confronti di pubblici funzionari». In sostanza, le istanze presentate da Italia Nostra e No Crescent, il sottolineare l’abusività della mezza luna di Bofill alla luce dell’annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate al tempo e le illegittimità che deriverebbero dalla prosecuzione dell’iter per la realizzazione della maxi opera sul mare, avrebbero interdetto l’attività amministrativa. «Tali atti, iniziative e pressioni – si legge in una nota del primo cittadino – costituiscono una indebita interferenza nello svolgimento dell’ordinaria attività amministrativa ed una illegittima intimidazione agli organi dell’Amministrazione Comunale obbligati per legge a dare esecuzione alla sentenza 6223/2013 del Consiglio di Stato». Alla luce degli ultimi incontri con i propri dirigenti aventi ad oggetto proprio il Crescent, in cui sarebbe emersa la mancata volontà da parte del super dirigente Luca Caselli di infilarsi anche nel caso Crescent (il dirigente del settore è già alle prese con Piazza della Libertà), avrebbe mandato su tutte le furie il sindaco che si riserva anche «agire per il risarcimento dei danni connessi all’azione denigratoria e diffamatoria, mirata a mistificare la realtà, diffondendo notizie erronee rispetto alla legittimità dell’attività dell’Ente». Insomma, una querela per provare a zittire le voci di dissenso intorno al Crescent. «De Luca minaccia querele nei confronti degli ambientalisti – commenta il consigliere comunale Celano – Ormai è alla stregua di un giocatore d’azzardo che, non potendo più andare alla cassa, rilancia e rischia il tutto per tutto». Ma le due associazioni proseguono nella loro battaglia e dopo che la triplice sindacale si è schiarata in favore del Crescent, ricordano come «il Consiglio di Stato ha confermato quanto rilevato in sede penale: le autorizzazioni paesaggistiche sono illegittime, cosa per la quale è previsto l’abbattimento. È utile anche ricordare che il Gip del tribunale di Salerno ha sequestrato il cantiere di Santa Teresa in conseguenza di una pluralità di reati ipotizzati dalla Procura di Salerno. Cos’altro deve succedere? Esigiamo solo che si porti a termine il controllo di legalità e che gli organi preposti diano corso alle procedure di legge per il ripristino dello stato dei luoghi. Tutto secondo legge».