“Per la prossima estate, si corre il serio rischio di non poter essere curati nelle strutture ospedaliere di tutto il territorio provinciale per mancanza di personale”. A lanciare l’allarme è Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Fp Salerno, nel corso della conferenza convocata dalle segreterie provinciali di Cgl Fp, Cisl Fp e Uil Fpl presso la sede sindacale dell’Asl di Salerno. “La situazione non è più tollerabile. Nel 2018 ci sono stati 450 pensionamenti, nel 2019 se ne prevedono altri 550, e ciò escludendo coloro i quali usufruiranno della quota 100. Il personale dell’azienda sanitaria non è soltanto ridotto all’osso, ma soprattutto è di età avanzata e, se non verranno effettuate nuove assunzioni, si rischia il richiamo in servizio dei medici già andati in pensione, come è già successo in Molise e in Veneto” – tuona Antonacchio, che poi aggiunge – “In ogni caso, il problema dell’adeguamento del fabbisogno sanitario non riguarda soltanto l’Asl di Salerno, ma l’Italia intera. In Campania, però, abbiamo un ulteriore problema, perché sono oltre 10 anni che ci troviamo all’interno del piano di rientro e del blocco del turnover, ragion per cui non si riesce a sostituire il personale che va in pensione. C’è bisogno di un “Piano Marshall”, proprio come avvenne nel 1980, quando vennero assunte oltre 158mila unità, e quando si pensò di aver costruito una sanità territoriale a misura di cittadino. C’è bisogno di un ribaltamento delle politiche di assunzione, tanto pubblicizzate anche dal nuovo governo, che però ha confermato il blocco del turnover fino alla fine di quest’anno. Il personale lavora sotto organico, con turni massacranti e con mansioni, spesso e volentieri, dequalificate. Chiediamo di attivare ogni forma, la più rapida possibile, per il reclutamento di nuovo personale, per avviare un percorso di potenziamento delle strutture all’interno della filiera sociosanitaria- assistenziale”. In conclusione, Antonacchio non lesina critiche neanche nei confronti degli organi dirigenziali dell’Asl:”Lamentiamo anche la difficoltà da parte della dirigenza di dare seguito a ciò che il direttore generale, a più riprese, ha dichiarato in merito ai percorsi da intraprendere. Ad esempio, il 1 aprile parte l’esenzione del ticket e, come sempre, ci saranno tante persone anziane costrette a fare la fila dalle 6 di mattina presso i distretti sanitari per il rinnovo, nonostante che l’azienda abbia attuato una convenzione con i patronati. Convenzione che, ad oggi, non è ancora operativa. Ci troviamo di fronte ad una dirigenza ottusa, che sta rallentando il processo di esecuzione a causa di una farraginosa ed idiota burocrazia”. Pasquale Addesso, segretario Cgl Fp, ha posto l’attenzione su un altro fenomeno che si verifica, con regolarità, da decenni:”In provincia di Salerno, sono circa 200 i lavoratori che svolgono mansioni diverse dalle proprie qualifiche. Se l’amministrazione non ha il coraggio di affrontare questo importante problema, difficilmente potrà risolvere le altri innumerevoli discrasie che affliggono la sanità pubblica”. Ad esempio, l’ex direttore del Presidio ospedaliero di Nocera, Alfonso Giordano, ha paventato l’ipotesi della chiusura del pronto soccorso di Scafati e di Pagani a causa della carenza di personale. Abbiamo a che fare con un’amministrazione omertosa, che non rende noti i numeri degli fruitori dei benefici della legge 104 o di chi è assente per gravidanza, perché tutto ciò è gestito a livello periferico. Ogni distretto è come se fosse un’azienda a sé stante, e viene gestito come meglio si crede e pare”.
Francesco La Monica