Brigida Vicinanza
Donato Pessolano rimette nelle mani del sindaco Napoli le sue dimissioni dalla vicepresidenza della Commissione mobilità a Palazzo di Città. Sulla questa della mobilità e le conseguenti iniziative messe in atto dall’amministrazione comunale dopo l’incontro di lunedì, il consigliere di Salerno per i giovani, storce il naso e non ci sta. Pessolano infatti, quale componente e vicepresidente della commissione che si occupa di mobilità con gli altri consiglieri comunali, non è stato informato nemmeno dell’incontro che si è tenuto lunedì con le sigle sindacali, il primo cittadino e l’assessore De Maio. Scoppia la polemica a Palazzo Guerra, che sfocia in un vero e proprio caso politico. “A dir poco “risolutiva” la decisione dell’Amministrazione comunale nella riunione tenutasi lunedì per risolvere il problema traffico nell’area Porto, a discapito dei cittadini della zona – ha sottolineato Pessolano, – il problema della congestione del traffico in quella zona si è voluto trasferire da un’incapacità a gestire i flussi di transito dei Tir all’interno dell’area portuale a un servizio utile alla cittadinanza: i trasporti pubblici. Salerno ha certamente evidenti problemi di viabilità ma bisogna che si capisca la loro natura. Un trasferimento a via Vinciprova del capolinea non farà altro che apportare notevoli disagi agli abitanti della zona Ovest della città, dimenticata da tutti e attanagliata da numerosissimi problemi da me più volte evidenziati. Indubbiamente, durante la riunione, saranno stati modificati i confini del capoluogo salernitano, sottraendo ulteriori servizi a quella fetta di numerosi cittadini che popolano la zona di via Porto – ha continuato Pessolano che poi lancia la provocazione – rivolgo una domanda a chi ha elaborato tale soluzione, addossando il caos ai trasporti pubblici: qual è la causa del traffico dei tir, quando questo si forma in salita da via Ligea verso l’autostrada? Forse saranno i trasposti pubblici che nello svoltare ai vecchi caselli creano caos.” – continua Pessolano – i componenti della commissione Mobilità, che da tempo stanno definendo degli indirizzi utili per il problema traffico tir da e verso il porto, non sono stati interpellati né avvisati di questa imbarazzante e assurda, agli occhi della cittadinanza, riunione. Considerata l’inutilità del nostro lavoro, quale vice presidente della stessa, rimetterò nelle mani dei Primo Cittadino le mie dimissioni. Tale decisione è scaturita dalla poca serietà e incapacità che, a mio avviso, la macchina amministrativa sta manifestando in questi anni: sicurezza, mobilità, poca igiene urbana, scarso interesse per il bene dei cittadini. Il mio ruolo di consigliere è quello di lavorare per chi mi ha eletto e non per scaldare una semplice poltrona”. Dunque una vera e propria battaglia a Palazzo di Città, nata dopo i provvedimenti presi dall’amministrazione comunale, ma pur sempre dettati dalle linee guida del Governatore De Luca.
De Maio: «Dobbiamo cercare di garantire lo stesso i collegamenti»
di Erika Noschese
«L’obiettivo è garantire i collegamenti per non ridurre il servizio che viene fornito in quella parte della città». Lo ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica, Mimmo De Maio, dopo la querelle per il trasferimento del capolinea di Busitalia da via Ligea a via Vinciprova. Tra le maggiori problematiche che Salerno si trova ad affrontare è il traffico, costantemente paralizzato, a causa di vari lavori che stanno interessando la città. Disagi, dunque, per gli automobilisti, a cui l’amministrazione comunale sta cercando soluzioni a breve termine, come il restringimento del cantiere della gallerie, quella della Tecnic per intenderci. L’assessore De Maio, infatti, nei giorni scorsi ha provveduto ad effettuare un sopralluogo e «nel giro di quale giorno potremmo avere la disponibilità della nuova corsia che migliora il flusso di mobilità di entrata e uscita dalla città e nel contempo abbiamo predisposto un incontro, nei prossimi giorni, con tutti i soggetti che devono essere interpellati per una serie di attività tra Capitaneria, dogana, finanza, Autorità Portuale e la Tecnis per coordinare tutti gli interventi che abbiamo deciso di mettere in campo nei prossimi giorni», ha spiegato infatti l’assessore all’Urbanistica.
Patrizia Spinelli: «Troppe speculazioni mediatiche e poco impegno concreto per fare ripartire subito il cantiere di Porta Ovest»
“I problemi di congestionamento del traffico all’esterno (ma anche all’interno) dello scalo marittimo commerciale di Salerno – sottolinea Patrizia Spinelli, Segretaria Provinciale della Feneal Uil – ripropongono con forza all’attenzione generale l’incredibile ed inaccettabile vicenda della realizzazione delle gallerie di Porta Ovest. Siamo di fronte ad un vero e proprio caso di stallo istituzionale, burocratico ed amministrativo che riverbera i suoi effetti non solo sul comparto dell’edilizia – con un grave danno in termini occupazionali – ma sull’intera comunità salernitana”. “Nonostante siano passati oltre due mesi – evidenzia Patrizia Spinelli in una nota stampa – dalla stipula dell’affitto/ponte del cantiere da parte del Consorzio Arechi, nulla si è mosso in termini operativi. Anzi, ci ritroviamo adesso con l’ipotesi di rimuovere parte delle strutture di un cantiere fermo e deserto per consentire una maggiore fluidificazione del traffico intorno al porto”. “Siamo veramente in una situazione paradossale – continua Spinelli – che al danno per l’edilizia salernitana aggiunge la beffa per tutti noi cittadini. Proprio quel cantiere che doveva essere il simbolo della risoluzione dei problemi di piena ed efficiente integrazione del porto con il resto della città, diventa, invece, l’emblema di come si possa incappare – anche al di là della stessa volontà della filiera istituzionale competente – in un’odissea che lascia cittadini, imprese, lavoratori semplicemente allibiti”. “Le organizzazioni sindacali che rappresentano l’edilizia – conclude Spinelli – hanno già chiesto un incontro urgente all’Autorità Portuale di Sistema per ricevere notizie in merito alla procedura in atto per l’affitto/ponte del cantiere: una soluzione che sembrava sul punto di attivare la ripresa dei lavori e poi svanita nelle nebbie della burocrazia. Va aggiunto che mentre assistiamo a continue esternazioni e mobilitazioni politiche ed istituzionali per la delocalizzazione delle Fonderie Pisano che puntano l’indice contro l’inquinamento ambientale che questa fabbrica stimolerebbe, nessuno sottolinea che l’aumento del traffico di tir e camion nella zona del porto provoca senza alcuna ombra di dubbio l’aumento del tasso di insalubrità dell’aria. Senza calcolare gli effetti destabilizzanti sull’occupazione e sulle imprese nel segmento dell’autotrasporto e, più in generale, della logistica integrata. Evidentemente le gallerie di Porta Ovest sono considerate meno mediaticamente strumentalizzabili da quanti cercano a tutti i costi facili protagonismi, rifuggendo da un impegno veramente serio e costruttivo al servizio della nostra comunità”.
La Grimaldi denuncia all’Antitrust «La Fai? Condotta anticoncorrenziale»
Una polemica senza fine quella che riguarda la viabilità interna ed esterna al porto. Adesso a scendere in campo è la Grimaldi che di tutta risposta, con un esposto, “denuncia” la Fai per lo sciopero degli autotrasportatori proclamato dal 21 al 25 maggio. A pochi giorni dalla proclamazione dello sciopero dunque per protestare contro il congestionamento della viabilità attorno al porto di Salerno in seguito all’attivazione di una nuova linea di Grimaldi verso Catania, il gruppo armatoriale ha risposto con un esposto inviato all’Antitrust, al Ministero dei trasporti, all’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale e alla Regione Campania. Grimaldi Euromed Spa se la prende con la Fai e con Fabrizio Palenzona, presidente di Conftrasporto (nonché membro del consiglio d’amministrazione di Tirrenia, compagnia del Gruppo Moby) denunciando “gli effetti distorsivi del mercato che deriverebbero dall’attuazione dalle condotte prefigurate, le quali appaiono palesemente riconducibili a un disegno anticoncorrenziale imputabile a Compagnia Italiana di Navigazione”. Grimaldi però entra più nel dettaglio della questione: “Ci si riferisce al fatto che la Fai, presieduta da Fabrizio Palenzona (membro del consiglio d’amministrazione di Cin), ha recentemente proclamato uno sciopero (in realtà, una vera e propria serrata), di 5 giorni presso il porto di Salerno invocando quale pretesto la congestione del traffico dello stesso porto. Tale iniziativa è avvenuta nel momento esatto in cui Cin ha avviato le due nuove linee Napoli-Catania e NapoliMalta, una delle quali, la NapoliCatania, si pone in rapporto di diretta concorrenza con la linea per Catania che la Grimaldi opera da Salerno”. Nell’esposto intanto Grimaldi rincara la dose dicendo che “la natura del tutto pretestuosa dell’iniziativa è dimostrata dal fatto che non risulta che la Fai esprima tra i suoi associati una rappresentanza significativa di operatori attivi presso il porto di Salerno”. Una polemica dentro la polemica insomma, con il caos che fa oramai da sfondo e una guerra civile che accompagna.
Dieci anni fa… quando partirono le prime proteste/ Il commento di Andrea Pellegrino
Correva l’anno 2007 quando da Vietri sul Mare partì la prima protesta contro i tir ed il blocco stradale della statale 18. Una petizione per ripristinare il doppio senso di circolazione lungovia Indipendenza e via Sabatini. Sono i mesi successivi al tragico incidente costato la vita alla giovanissima Greta Nicodemo, investita da un tir sul viadotto Gatto mentre era a bordo dello scooter. Ma la protesta di Vietri sul Mare subì lo stop, manco a dirlo, di Vincenzo De Luca e dell’allora assessore alla mobilità (oggi sindaco di Baronissi), Gianfranco Valiante. Uno stop alle iniziative dell’allora primo cittadino vietrese Alfonso Giannella, quasi redarguito dai vertici provinciali di Margherita e Ds. A distanza di dieci anni circa, il problema è sempre lì. L’unica differenza è che da qualche ora Vincenzo De Luca ha cambiato idea, sollevato il caso ed attivato il Comune di Salerno, rimasto silente fino alle parole del governatore. Insomma per far muovere qualcosa c’è voluto più di un decennio, seppur per la soluzione definitiva siamo ancora lontani. Almeno la consapevolezza dell’esistenza del problema c’è stato. Ora attendiamo il resto.
La Fai risponde a Grimaldi: «Non sanno nemmeno di cosa parlano, lo sciopero è indetto per problematiche interne al porto di Salerno»
La Fai non ci sta e risponde in maniera immediata alle “denunce” di Grimaldi. Il coordinatore infatti, in una nota che arriva immediatamente dopo l’annuncio della società, spiega le reali ragioni dello sciopero, attaccando la Grimaldi a sua volta. Il Segretario regionale del Coordinamento Fai Angelo Punzi, ha infatti sottolineato: “Non sappiamo nulla di questo esposto, ma se sono vere le denunce di Grimaldi contro la Fai, ci fa specie constatare che Grimaldi non sa nemmeno di cosa parla. Il fermo di cinque giorni che abbiamo ampiamente annunciato poggia sulla situazione critica conclamata dello scalo salernitano, che si riassume nella programmazione del fermo dell’autotrasporto datata 3 maggio 2018. Ciò premesso teniamo a precisare che Fabrizio Palenzona non è il presidente della Fai; il fermo dei servizi indetto il 3 maggio 2018 non è uno sciopero nazionale ma uno sciopero locale nato per motivazioni interne al Porto di Salerno. Con queste azioni Grimaldi dimostra di non avere assolutamente compreso le motivazioni del fermo della Fai a Salerno”. Dunque sciopero confermato o meno non è dato comprendere, nonostante l’esito “positivo” dell’incontro avvenuto ieri mattina in Capitaneria di Porto. In una precedente nota infatti, dalla Fai sottolineavano: “Il Tavolo tecnico per il Porto, convocato dal Comandante della Capitaneria di Porto, Giuseppe Menna, destinato ad un confronto con gli operatori del settore per la risoluzione delle criticità relative alla mobilità interna allo scalo salernitano, ha raggiunto un primo forte risultato di confronto tra i diversi attori che singolarmente hanno potuto esprimere le diverse problematiche. Il fine era quello di migliorare le difficili condizioni di viabilità dentro lo scalo, che penalizzano soprattutto gli autotrasportatori. Ad ognuno il Comandante Menna ha assegnato il compito di portare nella prossima riunione una proposta risolutiva dei disagi che vide il Porto, al fine di risolvere le criticità di mobilità e scongiurare il fermo di cinque giorni annunciato dalla Fai dal 21 al 25 maggio prossimo. Confidiamo nella collaborazione piena di tutti gli attori dello scalo salernitano perché i primi che non vogliono lo stato di agitazione siamo noi”.