Brigida Vicinanza
Sono circa una decina di donne vittime di violenza da parte dei proprii compagni, mariti e fidanzati che nei primi mesi del 2018 si sono rivolte al centro antiviolenza di Salerno Spaziodonna. A sottolineare qualche dato è Pina Mossuto, da sempre donna attiva all’interno del centro, che ha speso una vita intera a combattere per i diritti “rosa” e ad essere in prima linea proprio sulle denunce di donne vittime. “Sono circa una decina, le donne di Salerno e provincia che nei primi mesi del 2018 si sono rivolte a noi, trovando il coraggio di denunciare e parlare. Il resto più delle volte invece più che parlare con noi, non ha fatto – ha dichiarato la Mossuto – per paura comunque di ritorsioni e per mancanza di coraggio, ma tutto ciò deve cambiare. Vediamo in Italia una situazione tragica. A partire dalla politica alla questione del lavoro. Vediamo donne “sottomesse” e vittime – ha continuato Pina Mossuto – una situazione insostenibile. Le donne non hanno capito che per affrontare queste problematiche dobbiamo metterci insieme, unire le forze. Ci sono troppe donne che ancora combattono per un posto di lavoro e non riescono ad ottenerlo”. Un dato allarmante lanciato dalla Mossuto, che rivela comunque un problema presente anche nella nostra città e nella provincia di Salerno, dove le donne sono ancora considerate un “disagio” piuttosto che una risorsa lavorativa da “sfruttare”. “Stiamo assistendo troppo spesso a uomini che vogliono fare ombra alle figure femminili dal punto di vista lavorativo ma anche in politica, bisogna combattere questo fenomeno perchè non è più possibile andare avanti così, le donne devono cominciare a fare squadra e ribellarsi”. Ed è proprio qui, a quanto pare, il punto cruciale. La maggiorparte delle donne non riescono a far squadra per ottenere una parità tanto reclamata e che non riescono ad ottenere. Pare infatti, che soprattutto in provincia di Salerno, il numero di donne disoccupate stia crescendo a dismisura, tra le più giovani soprattutto e tra quelle che già hanno una famiglia. Ma il centro Spaziodonna è aperto anche a questo tipo di esigenze e problematiche proprio perchè oltre alle violenze fisiche, ci sono quelle psicologiche che purtroppo non sempre vengono “condannate” dalla Magistratura, ma anzi spesso passano proprio in sordina e rimangono inascoltate.