Erika Noschese
Non accenna a placarsi la polemica sul consiglio provinciale tenutosi nella giornata di mercoledì che vedeva, tra i punti all’ordine del giorno, l’annullamento in autotutela della delibera e l’approvazione del nuovo regolamento circa le autoscuole. A scatenare le polemiche e mettere sul piede di guerra titolari delle autoscuole e i rappresentanti provinciali dei sindacati Unasca, Confarca e Unica il nuovo regolamento che, di fatto, liberalizza le autoscuole, senza alcuna distanza da rispettare tra un’attività e l’altra.
Ma cosa dice, in sostanza, il nuovo regolamento?
In tema di autoscuole la normativa statale non ha mai previsto distanze minime per il rilascio del titolo e che l’unica forma di contingentamento era, appunto, quella riferita al numero di abitanti. La polemica, fondamentalmente, è scoppiata proprio in virtù di questa normativa in quanto, il precedente regolamento provinciale prevedeva sia il rispetto del rapporto tra autoscuole/abitanti sia il rispetto delle distanze minime tra autoscuole.
E allora perchè la revoca?
La normativa sulla concorrenza ha escluso ogni possibilità di limitazione correlata al rapporto tra domanda ed offerta, incluse quelle che prevedano distanze minime. Per queste ragioni, il regolamento provinciale del 2011 ha riformulato il testo eliminando ogni limitazione non correlata ad “esigenze imperative di interesse generale”. Stando a quanto riferito, diverse sarebbero infatti le autoscuole, tra Eboli e Scafati, a cui non sarebbe stato concesso il nulla osta per il mancato rispetto della distanza minima tra un’attività e l’altra, salvo poi rivedere la cosiddetta legge Bersani che annulla anche i 200 metri di distanza per il rispetto della normativa sulla concorrenza. Una situazione complessa che, lo scorso 20 febbraio, ha visto il dirigente Domenico Ranesi esprimere parere sfavorevole in quanto il rispetto di una distanza minima dall’autoscuola piùvicina si configura come limitazione in violazione di legge all’accesso ed all’esercizio dell’attività di autoscuola, precisando però di non aver espresso alcun parere di regolarità tecnica e sottolineando che precisando che quello che si evince nella delibera va riferito esclusivamente alla proposta di deliberazione.
Autoscuola Gargano: «Non abbiamo nulla da dire»
«Non abbiamo nulla da aggiungere». Liquida così il titolare dell’autoscuola Gargano, ad Albanella che annuncia ora l’intenzione di prendere seri provvedimenti circa quanto sta accadendo. La scuola guida in questione, infatti, si è sentita tirata in ballo dopo la querelle post consiglio provinciale. Ad onor del vero, occorre specificare che con la vicenda in questione nulla hanno a che vedere se non per il nulla osta che è poi stato successivamente concesso, dopo una prima istanza di rigetto della domanda. Tante e diverse sono state le accuse lanciate sino ad ora ma non contro la scuola guida in questione. Se non fosse chiaro, infatti, ad essere tirati in ballo, in tutta quest’incresciosa vicenda, non sono altro che i dirigenti provinciali che – stando alle accuse lanciate e di cui abbiamo già parlato – avrebbero rivisto più volte la normativa in questione.