Brigida Vicinanza
Il Comune non risolve il contratto con la Soget, nonostante l’iscrizione della società nel casellario informatico dell’Anac, ma Palazzo di Città provvede solo a muovere una sanzione di 80mila euro per aver ingiustificatamente incrementato le riscossioni ai cittadini salernitani. Il tutto condito dall’assunzione della figlia del neoassessore al bilancio Luigi Della Greca all’interno della società. E’ quanto denunciato dal consigliere di Forza Italia Roberto Celano, ieri durante una conferenza stampa. Il consigliere di opposizione non solo si è documentato per quanto riguarda il “contenzioso” tra il Comune e la società, ma ha scavato in fondo alla questione, sottolineando “l’inopportunità” a questo punto di avere come assessore Della Greca, che potrebbe non avere il giusto peso per difendere i salernitani in questa battaglia, data l’incompatibilità tra la figlia che lavoro all’interno della società di riscossione e la carica da lui ricoperta. «Questa è un’amministrazione tutt’altro che trasparente. Adesso chiederò al presidente della Commissione trasparenza di richiedere tutta la corrispondenza avvenuta tra Soget e Comune di Salerno per poter verificare di più – ha sottolineato Celano – i cittadini possono avere il dubbio a questo punto che il neoassessore non possa portare avanti per loro questa battaglia? L’Anac è stata chiara. La riscossione coattiva attuata dalla Soget è stata maggiorata rispetto a quanto in realtà il Comune di Salerno aveva chiesto, e il Comune cosa fa? Dà solo da pagare una penale dell’1% rispetto al contratto con la società, ovvero la somma per la penale ammonterebbe a circa 80.000 euro, giustificato dal fatto – continua il consigliere di Forza Italia – che la società avrebbe sbagliato solo questa volta, mentre avrebbe dovuto risolvere direttamente il contratto. Ma in realtà non è così perchè ci sono numerose diffide di momenti precedenti all’iscrizione al Casellario informatico dell’Anac della Soget». Poi Celano ha continuato: «Il 7 giugno del 2016 viene assunta dalla Soget la figlia di Della Greca. Questo dunque è solo un modo del Comune di Salerno di difendere il suo “sistema”. I cittadini salernitani però continuano ad essere vessati da una società inadempiente che emette provvedimenti di riscossione coattiva con importi non realmente dovuti, maggiorandone proprio questi ultimi, non solo per quanto riguarda la Tarsu ma anche le multe e tanto altro ancora – ha concluso il consigliere di opposizione – c’è in ogni caso una situazione di inopportunità con Della Greca assessore adesso». Non si ferma, dunque, la questione che sta tenendo banco da troppo tempo, con i cittadini salernitani unica parte lesa immeritatamente e incondizionatamente.
«Da 107 a 570 euro, così la Soget voleva pignorarmi i beni tra cui l’auto»
Tantissime le segnalazioni dei cittadini salernitani, che dopo anni si sono visti recapitare a casa i solleciti di pagamento da parte della Soget, per quanto riguarda Tarsu o addirittura contravvenzioni mai pagate. Chi aveva avuto la forza di dimostrare che in realtà quei pagamenti erano stati effettuati, presentando la dovuta documentazione avrà sicuramente “vinto” la sua personale battaglia contro la società per la riscossione incaricata da Palazzo di Città. Ma non per tutti è stato possibile dimostrare quanto pagato, proprio per la tempistica in cui è stato recapitato il sollecito di pagamento. Ma non solo, secondo testimonianze di cittadini salernitani, la Soget avrebbe provveduto ad intimare ai contribuenti anche pignoramenti sui beni di proprietà di chi sarebbe stato “mancante” nei pagamenti. Pignoramenti dunque verso terzi anche sulle buste paga di impiegati statali (come dimostrano le foto). Un aumento del pagamento di più del doppio, con la mora applicata. Da circa 100 euro di tassa non pagata a più di 500 euro. Nonostante il destinatario del provvedimento non avrebbe mai pagato tale somma in tutti gli anni. Interessi maturati per circa 8 anni, ma che sono di fatto spropositati rispetto alla somma iniziale dovuta per la Tarsu. La Soget Srl inoltre “minaccia” di pignorare beni quali l’automobile o in alcuni casi l’immobile di proprietà se entro i 60 giorni dalla notifica di pagamento non si salderà il conto. Dunque una questione che mette paura ai cittadini di Salerno, già spropositamente vessati da tasse molto più alte rispetto agli altri Comuni di Italia, nonostante i servizi non siano proprio dei migliori e soprattutto efficienti. Ma si farà luce sicuramente sulla questione dopo il caso scoppiato nelle ultime ore e denunciato più volte dai consiglieri comunali di opposizione a Palazzo di Città.