Adriano Rescigno
PELLEZZANO. L’ex primo cittadino Eva Longo dopo il periodo romano ha deciso di tornare in campo e come sua tradizione interviene a gamba tesa verso quelli che lei non considera nemmeno avversari politici. «Gestire un Comune non è come andare a comperare un giocattolo. E’ arrivato il momento che i responsabili di questo disastro, con un Ente quasi sull’orlo del baratro, tornino a casa». Poi l’analisi si sposta alla situazione interna al Partito democratico locale: «Il Comune è in una situazione di stasi, ed iL Pd è frammentato in tre fazioni, umiltà zero, solo arroganza. Hanno sbagliato completamente il modo di rapportarsi ai cittadini. Sono giovani, volevano rottamare, e faranno la fine di Renzi, da rottamatore a rottamato». «Sono peggio dell’amministrazione Citro, dal 2014 hanno approvato 4 bilanci dell’ente e 5 della partecipata, non possono dire che ora ci sono i debili perchè vuol dire che hanno approvato bilanci falsi; per non parlare della pessima decisione di affidare il servizio idrico all’Ausino Spa, ho chiesto la documentazione dieci volte e ancora devo averla». «Sfido chiunque – tuona la Longo – solo io in una piccola comunità come la nostra ho portato 100 milioni di finanziamenti, gli altri, solo piccole cose, nessuna programmazione ed una situazione sull’orlo del baratro. La mia lontananza politica è evidente ha procurato solo disastri e situazione imbarazzanti come quando in Consiglio comunale, gli attuali inquilini, hanno presentato un preliminare di Puc ancora con il timbro di Citro. E io dovrei avere timore politico di questi elementi?». «E non andassero per la città a promettere posti di lavoro, altrimenti ci ritroviamo nella stessa folliadi chi ha votato il movimento 5 stelle. Un Comune crea condizioni, non promette lavoro. Io non illudo i cittadini e non faccio piagnisdei infantili. Io, non ho manie di protagonismo».