Pina Ferro
Negò l’uscita da scuola ad una liceale, i giudici della Corte di Appello di Salerno confermano la sentenza di assoluzione emessa in primo grado a carico dell’ex preside del liceo classico “Torquato Tasso”, Salvatore Carfagna. In appello erano ricorsi i genitori della ragazza che chiedevano il risarcimento dei danni. Per quanto riguarda l’aspetto penale il padre dell’onorevole Carfagna era già stato assolto da tutti i capi d’imputazione: abuso d’ufficio (assolto perché il fatto non sussiste), rifiuto di atti d’ufficio e lesioni personali (assolto perché il fatto non costi- tuisce reato). Ieri, il pronunciamento dei giudici di secondo grado che hanno confermato l’assoluzione. decisione che non ha soddisfatto i genitori dell’allora studentessa che hanno già preannunciato il ricorso alla Suprema Corte. I fatti contestati risalgono al mese di giugno del 2013. L’ex preside Carfagna, difeso da Guglielmo Scarlato era finito a processo, a seguito di una denuncia dei genitori di una studentessa salernitana, perché i medici dell’ospedale riscontrarono nella ragazza uno stato di sofferenza con un calo di pressione. Il preside le aveva negato di uscire dall’istituto prima del suono della campanella, nonostante fosse andata a prenderla la madre. Tutto iniziò alle 12.10 del 4 giugno 2013, quando la mamma della studentessa si recò al liceo classico di piazza San Francesco per portar via la figlia che si era sentita male. Il preside si oppose, affermando – così come ha raccontato la signora all’epoca dei fatti – che l’alunna sarebbe potuta uscire solo se traspor- tata da un’ambulanza per un ricovero in ospedale. A nulla sarebbe valso ricordare al dirigente scolastico di avere tutto il diritto, come genitori, di autorizzare l’uscita della figlia. Il preside rimase irremovibile, al punto che la donna si vide co- stretta a telefonare al 113 per fare intervenire le forze dell’ordine. Anche dinanzi ai poliziotti Carfagna avrebbe però preteso, per dare il suo via libera, l’arrivo di un’ambulanza che conducesse la studentessa al Ruggi. Così, tra litigi e tempi di attesa, passò più di un’ora e la liceale la- sciò la scuola quando erano ormai le 13.45, al consueto termine delle lezioni. In ospedale le diagnosticarono le cause che avevano originato il malore e riscontrarono una pressione molto bassa.