Salvatore Di Nunzio detto Tore a’ lavatrice accusato di essere la mente di alcune operazioni di riciclaggio per conto dei fratelli Cesaro di Sant’Antimo, fratelli del parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro è stato arrestato ieri mattina. A far scattare le manette ai suoi polsi sono stati i carabinieri dei Ros nel corso di un blitz scattato stamattina all’alba, nell’ambito delle inchieste condotte dai pm Di Mauro e Visone, sotto il co- ordinamento dell’aggiunto Borrelli, sugli insediamenti produttivi di Lusciano e Marano. Salvatore Di Nunzio meglio conosciuto come Tore ‘a lavatrice per la sua presunta disponibilità a fornire operazioni sospette, è accusato di concorso esterno in associazione camorristica, sulla scorta di alcuni presunti legami con i Polverino e i Mallardo.Salvatore Salvatore Di Nunzio, 55 anni, alias “Tore ‘a lavatrice”, è l’ultimo colletto bianco finito nel mirino dei carabinieri del Ros. Gli inquirenti ritengono sia un abile commercialista ritenuto vicino sia ai Mallardo che ai Ferrara, ma soprattutto ai fratelli Cesaro e al clan Polverino. Avrebbe avuto un ruolo attivo – per conto del clan maranese – per il reinvestimento di capitali in operazioni immobiliari e finanziarie. Si sarebbe prodigato per impedirne la tracciabilità o fungendo persino da prestanome.Risulta esser stato, secondo quanto accertato dalla Dda di Napoli, prestanome di Angelo Simeoli, palazzinaro maranese, e del clan Mallardo, per alcune operazioni immobiliari, nonché amministratore della società Laguna srl. Si è occupato, inoltre, dell’amministrazione fiscale e tributaria della società Iniziative industriali, che si è aggiudicato l’appalto per il Pip di Marano.