Erika Noschese
La chiesa Pastafariana Italiana ha ufficializzato, quale luogo sacro, piazza Sant’Agostino, a Salerno. A renderlo noto, tramite una lettera inviata al sindaco di Salerno Enzo Napoli è la Pappessa Scialatiella Piccante I, nella persona di Emanuela Marmo, salernitana doc, che ricopre il ruolo di pastefice massimo della Chiesa Pastafariana Italiana. Un paio di mesi fa la Pappessa inviò al Comune una richiesta di occupazione del suolo pubblico per svolgere il rito di pennedizione proprio in piazza Sant’Agostino, prescelta dalla comunità pastafariana quale luogo sacro, in quanto sito di casuale e fortuita integrazione religiosa e dunque un vero e proprio birracolo di tolleranza. La piazza fu scelta dopo la festa del Sacrificio organizzata dalla comunità mussulmana che non poche polemiche suscitò tanto da spingere l’amministrazione comunale a non rendere più disponibile la piazza per lo svolgimento di manifestazioni religiose, invitando così i pirati pastafariani a riunirsi in un parco. Come ogni anno, durante il periodo navalizio, i pirati campani interpretano le tradizioni correnti intonando cori per le strade. Messaggi di tolleranza, senso critico e libertà dalle convenzioni si fanno sentire in brani musicali apparentemente noti, dal taglio ironico e amichevole. Il 29 dicembre la ciurma campana è quindi giunta in piazza Sant’Agostino, inghiottendo l’amarezza di non averla potuta dichiarare luogo di culto e cercando di accontentarsi dell’occasione che si presentava, ovvero mostrandosi in allegria ai passanti. Ma, a detta della Pappessa Scialatiella Piccante I, di fronte al silenzio istituzionale, evidentemente l’intervento divino si è reso necessario. «Così, al termine del repertorio musicale, però, è accaduto che io sia stata colta da estasi. I frittelli presenti hanno a loro volta visto il Prodigioso apparire: egli scendeva dall’alto agitando le sacre appendici pappardellose, con le quali ci ha toccati e inondati di sugo innanzi ad avventori, artigiani e passanti attoniti», ha detto Emanuela Marmo. I pirati appartenti alla Chiesa Pastafariana Italiana accusano l’amministrazione comunale di essere poco laici, dando alla religione di maggioranza privilegi non concesse ad altre, finendo per preferirne una piuttosto che un’altra, impedendo di occupare momentaneamente il suolo di piazza Sant’Agostino per celebrare una messa pastafariana per benedire e sacralizzare il sito. Una domanda rifiutata seguita da una richiesta di incontro con il primo cittadino ma anche in questo caso i pirati del dio spaghetto non hanno ottenuto riscontro. Nonostante ciò, piazza Sant’Agostino ora è un luogo sacro per i pastafariani perché nel periodo di Natale i pirati girano per il corso cantando cori tipici, modernizzati e adeguati ma, giunti in piazza, hanno avuto una visione collettiva per cui, senza l’intervento delle istituzioni, la piazza è stata sacralizzata e potrebbero arrivare pellegrini per visitare il luogo e pregare.
Una minoranza religiosa a Salerno, chi sono i pastafariani?
La Chiesa Pastafariana Italiana è una minoranza religiosa presente a Salerno. Ma quali sono i valori ed i prinicipi su cui si fonda? A spiegarlo, nel dettaglio, è proprio la Pappessa Emanuela Marmo, autrice di libro per bambini ed esperta di satira; ha diretto il festival internazionale della satira a Salerno nelle sue edizioni 2006 e 2008. Scrive di satira su un blog e su un quotidiano indipendente oltre ad organizzare eventi dedicati a questo genere. «Noi siamo pastafariani, rendiamo culto al prodigioso spaghetto volante condito di sugo e polpette. La birra è la nostra bevanda sacra. La nostra religione non conosce dogmi: la verità è tale fino a prova contraria quindi è sempre una verità soggetta a test, verifiche e senso critico. Noi non abbiamo comandamenti ma otto condimenti che sono suggerimenti per rendere la vita il più lontana possibile dalle discriminazioni e dall’intolleranza. Noi siamo convinti che il nostro dio di noi se ne freghi e l’umanità ha la responsabilità delle proprie scelte, nell’ambito di questa responsabilità ha anche la libertà di scelta infatti crediamo molto nella possibilità di discernimento e di autodeterminazione della persona. In quest’ottica noi seguiamo molti movimenti attivi per la conquista dei diritti, come Lgbt per riconoscere loro il diritto di unirsi e di fare famiglia e siamo stati compagni per la battaglia per il bio testamento, accanto all’associazione Luca Coscioni. Per noi l’essere umano è libero fino alla fine e fino alla fine deve avere la possibilità di scegliere. Inoltre, siamo impegnati in una campagna che mira ad eliminare il reato di blasfemia perché sappiamo che il nostro dio non si offende per una bestemmia perché è il minimo che si possa fare di fronte alle difficoltà che ci pone la vita», ha chiarito la pappessa. Una minoranza religiosa presente e radicata a Salerno, con manifestazioni organizzate in diverse città della provincia, a sostegno di associazioni che invocano la libertà di pensiero, di scelta e di culto religioso, senza discriminazione alcuna.