Erika Noschese
«Oggi (ieri per chi legge ndr) per la Comunità di Salerno, Baronissi e Pellezzano è una giornata storica, finalmente si inizia ad intravedere la luce per i nostri morti e ammalati, chiediamo giustizia e verità piena». A dichiararlo è il presidente del Comitato Salute e Vita, Lorenzo Forte, all’indomani delle motivazioni della sentenza della Cassazione dello scorso 28 settembre 2017 quando i giudici hanno annullato il dissequestro. Le 24 pagine di motivazioni depositate dalla Suprema Corte parlano chiaro: secondo i giudici sarebbero state sottovalutate le criticità evidenziate dalla procura, in riferimento all’appello dei pm salernitani, che si ritiene “fondato” in alcuni aspetti, da chiarire nel merito. «E’ una grande vittoria che ci avvicina alla fine. Si vede la luce per i nostri morti e i nostri ammalati, per avere giustizia e piena verità», ha detto infatti Forte che annuncia l’intenzione di non fermarsi fin quando non saranno individuate le responsabilità di chi, a detta del presidente del comitato salernitano, doveva fermare il “mostro di Fratte” e non l’ha fatto, «di chi aveva il potere ed il dovere di fermare questa tragedia che colpisce migliaia e migliaia di cittadini, la verità è che oggi le motivazioni della Sentenza della Cassazione del 28 settembre 2017 mettono ancora una volta in luce che avevamo ragione, che avevano ragione i Pm ed il Procuratore Capo della Repubblica di Salerno, aveva ragione il Gip della procura di Salerno che aveva per ben due volte respinto il dissequestro delle Fonderie Pisano, mentre avevano torto e sonoramente i giudici del Riesame che avevano deciso di riaprire le Fonderie il 15 dicembre 2016. Questa Sentenza restituisce Giustizia ai cittadini». Lorenzo Forte, insieme ai membri del comitato, chiede dunque che vengano individuate tutte le responsabilità, anche di coloro che sarebbero dovuti intervenire prima della Procura. «Ricordiamo che nel novembre 2015 l’Arpac di Caserta inviata dalla Procura, aveva trovato l’inferno all’interno della fabbrica, nella sua relazione scrisse tra le altre cose che… “i tecnici delle fonderie pisano non hanno la cultura dell’Aia non conoscono le Bat…” e inoltre avevano individuato gravissime criticità che in realtà erano gravi reati che riguardavano le matrici di aria, suolo e acqua, infatti concludevano la relazione sottolineando che “vi era un immediato pericolo per la vita e per l’ambiente” tale documentazione fu integralmente riportata nel decreto di sospensiva dell’Aia emanato dalla regione Campania nel febbraio 2016, lo stesso decreto fu notificato al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli in qualità di primo responsabile della salute dei cittadini della Città di Salerno, funzione di Governo affidata al sindaco quale responsabile sanitario, e nonostante ciò non ci fu alcuna ordinanza di chiusura urgente e immediata». E da qui l’accusa al sindaco di “irresponsabilità” attese che fosse la Magistratura il 24 giugno del 2016 a porre fine all’avvelenamento della popolazione con un sequestro preventivo lasciando per diversi mesi che tutto continuasse nonostante l’immediato pericolo per la Vita e per L’Ambiente certificato dall’Arpac. «Sottolineiamo e stigmatizziamo le gravi responsabilità che a nostro giudizio sono incarico alla parte politica, alle Istituzioni, che in questi anni hanno omesso di fare il loro dovere, in particolare vogliamo precisare ed evidenziare che gli errori e omissioni o complicità hanno permesso di fatto di avvelenare dal 2015 a tutt’oggi anche nella giornata odierna la popolazione, assumendosi la responsabilità di far lavorare una fabbrica obsoleta ed illegittima, con tutti i danni che ciò comporta, che tra l’altro non aveva le dovute e necessarie autorizzazioni. In attesa di approfondire nello specifico, le motivazione della sentenza della Cassazione e attendendo gli atti della Regione che con un ritardo gravissimo si appresta a negare la Via (valutazione d’impatto ambientale ), chiediamo alla Magistratura di accertare tutte le responsabilità perché venga finalmente fatta luce vera su tutta la vicenda». «Il Comitato Salute e Vita esprime commosso la propria gratitudine al Procuratore Capo Lembo ed ai Pubblici Ministeri Polito e Guariniello per il lavoro svolto e l’abnegazione profusa nell’accertare la verità, ricordando ancora una volta che la Politica gli Enti, quali Regione, Comune, Arpac Salerno e Asl hanno gravissime responsabilità su tutta la vicenda, ribadiamo la nostra determinazione ad andare fino in fondo, individuando tutti i colpevoli, perché Chiediamo Giustizia e Verità per i nostri ammalati e i nostri morti», ha detto infine il presidente del comitato, annunciando che nei prossimi giorni si terrà una conferenza stampa.