Muore schiacciato da un carrello - Le Cronache
Attualità Cronaca

Muore schiacciato da un carrello

Muore schiacciato da un carrello

Pina Ferro

La corsa in ospedale non è servita a strapparlo alla morte. Beniamino Tafuri 40 anni, di Salerno è spirato a causa delle gravi lesioni riportate agli organi interni dopo essere stato schiacciato da un carrellone. La tragedia si è consumata nell’area del porto commerciale di Salerno alle 13 circa di ieri.
Beniamino, da tutti conosciuto come Benny stava effettuando il suo turno di lavoro e, insieme ad altri colleghi si trovava nei pressi dei magazzini generali del porto.
L’operaio si trovava vicino a delle bobbine di rame, pare, secondo una prima ricostruzione che fosse rimasto incastrato con la mano sotto una di essa. Un collega sarebbe sceso dal carrellone per capire cosa stesse accadendo e per prestargli soccorso. Probabilmente, nella fretta di scendere e prestare aiuto al collega non ha titato il freno a mano del mezzo meccanico che ha cominciato ad avanzare in direzione del 40enne.
Il collega si è immediatamente accorto di quanto stava accadendo e ha tentato disperatamente di raggiungere il carrellone e salirci per poter azionare i freni. Un tentativo che purtroppo non è riuscito a porre in atto. Il mezzo si è schiantato contro le bobbine di rame schiacciando Beniamino Tafuri che avendo la mano incastrata sotto la gran mole di metallo è stato impossibilitato a muoversi. Immediatamente è scattato l’allarme da parte dei colleghi. Sul posto dopo pochi minuti presso lo scalo portuale sono  intervenute le ambulanze del servizio di emergenza sanitaria 118 e gli agenti della Sezione Polizia di Frontiera. Beniamino Tafuri è stato sottoposto alle prime cure del caso. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Pare che, a seguito dello schiacciamente del torace, Beniamino Tafuri  abbia subito la rottura del fegato e di altri organi interni. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di via San Leonardo il 40enne sia deceduto poco dopo.
Dell’incidente è stata informata la Procura della Repubblica che ha aperto un’inchiesta affidata al sostituto procuratore Vittorio Santoro il quale ha posto sotto sequestro la salma ed ha disposto l’esame autoptico che dovrebbe essere svolto nella giornata odierna. Sigilli sono stati apposti anche all’area dove si è consumata la tragedia ed al mezzo meccanico. Nelle prossime ore potrebbero essere notificati anche alcuni avvisi di garanzia.
La notizia della morte di Beniamino Tafuri, sposato e padre di una bimba di 8 anni, si è rapidamente diffusa, in particolar modo nel centro storico di Salerno dove l’uomo viveva a Canalone.
Proclamato lo sciopero di 24 ore per chiedere più sicurezza
Sciopero di 24 ore nello scalo portuale di Salerno per chiedere maggiore sicurezza. A proclamarlo sono stati i segretari della Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti. I segretari delle tre sigle D’Alessio, Monetta e Scarano hanno proclamato l’astensione dal lavoro dalle 8 di questa mattina e fino alla stessa ora di domani. “L’infortunio occorso e che è costato la vita a un giovane lavoratore, Beniamino Tafuri, ripropone purtroppo la questione della sicurezza all’interno del Porto di Salerno più volte sollevata dalle scriventi organizzazioni sia nei confronti delle aziende che nei confronti degli Enti preposti alla verifica e al controllo delle condizioni di sicurezza. Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non provocare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime. Non è più tollerabile che si possa morire in questo modo. La sicurezza sul lavoro non deve essere vissuta come un costo ma come un investimento costante per la tutela e valorizzazione dei lavoratori. E’ necessario voltare pagina e definire tutte le azioni utili al fine di salvaguardare in maniera sostanziale e non formale, la salute, l’integrità e la vita delle persone all’interno del Porto di Salerno. Confermiamo il nostro impegno sulla sicurezza del lavoro ed esprimiamo cordoglio alla famiglia del lavoratore che ha perso la vita. Nel contempo chiediamo che la Magistratura e gli organi inquirenti realizzino un impegno fortissimo nell’individuare le precise cause e responsabilità di questa tragedia”. Per tutte queste motivazioni le organizzazioni sindacali proclamano lo sciopero di 24 ore.
“Più controllo dell’autorità portuale”
“Maggior controllo da parte dell’Autorità portuale” a chiederlo è il parlamentare Michele Ragosta esponente di  Campo progressista nei minuti successivi alla notizia della tragedia che si era consumata all’interno del porto di Salerno costata la vita al 40enne Beniamino Tafuri. L’uomo è spirato a seguito delle lesioni interne riportate dopo l’incidente.

«”Autorità vigili su sicurezza sul lavoro”. Ancora una morte sul lavoro al porto commerciale di #Salerno: la seconda in un anno. Ancora una volta, a perdere la vita è un giovane operaio. Serve un maggiore controllo da parte dell’Autorità Portuale per vigilare sul rispetto, da parte delle aziende, delle norme di sicurezza per i lavoratori. #stopmortibianche». Il grido di allarme di Ragosta è uguale a quello di tanti altri esponenti del mondo politico.
Una commissione d’inchiesta per accertare le cause
In merito all’infortunio mortale verificatosi oggi presso il porto di Salerno, di cui è rimasto vittima il lavoratore Beniamino Tafuri, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito, e il Commissario dell’Autorità Portuale di Salerno, Francesco Messineo, profondamente colpiti dal tragico evento, si uniscono alla famiglia e alla comunità portuale in questo momento di immenso dolore. Il Commissario Messineo ha immediatamente disposto l’istituzione di una commissione d’inchiesta dell’Autorità Portuale volta ad accertare la dinamica dei fatti, al fine di individuare ogni possibile misura finalizzata a prevenire il ripetersi di simili incidenti e a ridurre i rischi connessi alle intense attività dello scalo salernitano. La commissione sarà al lavoro immediatamente.