Di Adriano Falanga
E’ Giovanni Forgione il neo comandante della Polizia Locale. Napoletano, classe 1968, laureato in scienze giuridiche, Forgione ha incontrato la commissione straordinaria mercoledì mattina, assieme all’altra candidata Maria Silvia De Luca. A convincere i commissari il suo ricco curriculum e soprattutto la maturata esperienza nel settore dell’abusivismo edilizio e beni confiscati e i precedenti incarichi avuti in amministrazioni sciolte per infiltrazioni camorristiche, tra cui Gricignano d’Aversa, Casaluce, San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, dove tra l’altro ha ricoperto anche il ruolo di sovraordinato della Commissione Straordinaria, e poi ancora Castello di Cisterna, Cancello e Arnone e Cicciano. Per Forgione incarico di un anno e stipendio categoria D3, significa un minimo tabellare di circa 2 mila euro mensili oltre a indennità di posizione e retribuzione di risultato. Sfuma così la promozione di Pasquale Cataldo, comandante in pectore per pochi mesi, la cui riconferma sembrava quasi certa. Sulla scrivania del neocomandante del comando di via Melchiade una lunga serie di problematiche da risolvere, a partire dalla mancanza di personale e attrezzature, alla vigilanza del territorio, al perenne problema della viabilità, all’abusivismo edilizio e al dilagare delle tante piccole illegalità radicate sul territorio. La decisione della commissione straordinaria non ha entusiasmato i caschi bianchi, tra cui pare esserci un diffuso malumore. I motivi sono legati soprattutto alla vertenza sindacale in corso da alcuni mesi, per il mancato pagamento dei premi di produzione 2015-2016-2017, oltre al mancato pagamento delle ore di straordinario, ad oggi corrisposte come riposo compensativo, da molti rifiutato.
Perplessità anche per la scelta di un nuovo comandante, quando sul settore era stato nominato come sovraordinato il maggiore Carmine Apicella, stipendiato dal Prefettura di Salerno e Pasquale Cataldo era già un ufficiale in organico. Una nuova assunzione, un nuovo lauto compenso, quando attualmente i caschi bianchi sono costretti ad operare in condizioni decisamente precarie. Sulle 12 auto a disposizione, solo 4 sono operative e tutte con oltre 200 mila km all’attivo. Quattro sole vetture che si dividono a turno tra i diversi settori, dall’Edilizia alle residenze, alla viabilità. Ferme di nuovo le due moto da poco riparate, mancano le divise da motociclista. Un organico sottodimensionato: per una città come Scafati la legge prevede oltre 80 vigili urbani, mentre in servizio sono appena in 35, ufficiali compresi, a dividersi due turni. Al momento non esiste copertura notturna, alle 22 il comando di via Melchiade chiude i battenti. Il più giovane supera tranquillamente i 50 anni di età. L’ultima vestizione completa risale a oltre 8 anni fa, quando se ne occupò l’amministrazione di Francesco Bottoni. Con i due mandati di Pasquale Aliberti i vigili urbani hanno ricevuto solo pantaloni o camicie ogni quattro anni. Una situazione non certamente facile per il neo comandante Forgione.