Di Adriano Falanga
Sosta a pagamento, dopo la revoca della gara d’appalto vinta dalla Publiparking, restano da sciogliere non pochi nodi e non poco importanti. La revoca sarà stata pure una scelta necessaria, ma considerati i risultati, frettolosa e avventata. La città si è trasformata in un mega parcheggio abusivo, con auto ferme anche per giorni interi per strada, a danno di esercizi commerciali e dei residenti. Non solo, scomparso l’ausiliario, compare l’abusivo. A decidere la revoca dell’appalto la triade prefettizia, sulla scorta di una relazione prodotta dal controllo analogo composto dai dirigenti Anna Sorrentino, Giacomo Cacchione e Nicola Fienga, dietro indicazioni del collegio dei revisori dell’Ente e del sovraordinato Valentino Antonetti. I funzionari avevano stabilito che il servizio era economicamente più conveniente se gestito in house dall’Acse, che anzi, neanche era nelle condizioni di poter concedere a terzi la sua gestione. Seppur con diversi anni di ritardo, Palazzo Mayer si era accorto che la sua partecipata doveva svolgere in maniera diretta uno dei servizi per cui era stata costituita. Un problema non di poco conto, la cui documentazione era stata già attentamente valutata dalla commissione d’accesso. Questo perché l’Acse non ha mai gestito direttamente la sosta a pagamento, fin dai tempi della convenzione con la milanese Aipa, voluta dall’allora amministrazione Bottoni. Era il 12 ottobre 2015, quando, richiamandosi all’istituto dell’in house providing, l’Assise deliberò l’affidamento alla sua partecipata per cinque anni. L’Acse però, non essendo strutturata per gestire il servizio, su richiesta del Comune di Scafati decise di affidare ad una società di Roma, la IT Ingegneria dei Trasporti srl, dietro compenso di 14 mila euro, la redazione del nuovo piano di sosta. La società consegnò una approfondita relazione analizzando tre possibili scenari di gestione. Il primo prevedeva un affidamento in house ad Acse che avrebbe appaltato esclusivamente con un pubblico incanto i servizi di controllo sosta, informazione utenza e manutenzione segnaletica.
In questo caso il relativo conto economico prevedeva un pareggio sostanziale. Il secondo modello escludeva totalmente l’Acse con affidamento da parte del Comune di Scafati ad una società esterna dell’intero servizio. Il relativo conto economico per questo scenario prevedeva un risultato gestionale positivo pari ad euro 61.393. Il terzo modello prevedeva, a valle di un affidamento in house da parte del Comune ad Acse spa, l’integrale gestione del servizio. Questo scenario portava ad un conto economico in sostanziale pareggio. I tre modelli di gestione del servizio furono trasmessi al primo cittadino i primi di Ottobre 2015 con la richiesta di ricevere istruzioni al più presto in quanto il 2 dicembre scadeva l’affidamento del servizio in house all’Acse. Da qui il deliberato consiliare dell’8 ottobre che ha prolungato l’affidamento per cinque anni alla partecipata, senza però specificare il modello da attuare, ma dando piena autonomia alla stessa Acse di scegliere le soluzioni migliori. Il resto è noto, la partecipata scafatese tramite gara d’appalto individua nella Publiparking il nuovo partner per la gestione delle strisce blu. Prima a mezzo affidamento diretto, prorogato per sei mesi, successivamente a mezzo gara d’appalto, vinta sempre dalla stessa società. Una gara tecnicamente mai confermata dall’amministrazione comunale, che di contro, con l’avvento della gestione commissariale, ha preferito non convalidare.
IL DESTINO DEGLI AUSILIARI
Furono assunti tramite pubblico sorteggio dalla milanese Aipa, successivamente trasferiti alla Publiparking. Dal 1 ottobre sono però senza lavoro i 9 ausiliari del traffico, essendo stati licenziati dalla società dopo la mancata convalida della gara d’appalto. Sebbene l’assunzione degli addetti fu svolta dall’Aipa, in quanto da essa dipendenti, le procedure furono controllate dall’Acse e dall’amministrazione comunale. Il bando e la relativa domanda furono ritirate presso la sede dell’Acse, ma spedite a mezzo fax al numero della società con sede a Milano. Successivamente, il sorteggio fu effettuato presso la sede Acse alla presenza del Tenente Paolo Volontè, allora Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, del Capitano Carmine Arpaia, Comandante della Polizia Municipale, dell’assessore con delega alla Polizia Municipale Guglielmo D’Aniello, del Presidente ACSE Eduardo D’Angolo, del Direttore Generale della partecipata Salvatore De Vivo e del rappresentante Aipa, Mario Colantoni. Al momento non è ancora chiaro come l’Acse intenda organizzare il servizio, nel frattempo sospeso con relativo mancato incasso per le casse comunali. Voci di corridoio vogliono la società in trattativa con la Publiparking per rilevare i nuovi parcometri installati sul territorio. Quanto ai vigilini, l’intenzione è quello di formare una squadra dall’organico attuale, formarla e attrezzarla. Un’idea che però non piace a nessuno, sia agli stessi operatori Acse, perché ritengono di essere già in sottorganico per la raccolta dei rifiuti, e sia agli ex ausiliari, perché senza lavoro, nonostante siano già in possesso dei requisiti e dell’idoneità a gestire il servizio.