Di Adriano Falanga
<<Il nostro compito è difendere la nostra città, sostenere l’impegno civico di chi ha a cuore le sorti della nostra comunità e lavorare a trovare soluzioni concrete. Dobbiamo uscire dal clima di costante e inutile propaganda che ha caratterizzato gli scorsi anni e lavorare a risolvere i problemi: è questo che ci chiedono i cittadini>>. E’ il monito di Michele Grimaldi, eletto all’unanimità segretario del Partito Democratico di Scafati, durante il congresso di sabato sera, tenuto alla sala conferenza della parrocchia di San Francesco di Paola. Grimaldi succede a Margherita Rinaldi, davanti le imminenti elezioni politiche ma soprattutto le amministrative post scioglimento del 2019.
Da dove riparte il “nuovo” Pd? Quali le priorità in agenda?
<<Riparte da Scafati. Abbiamo bisogno di una riscossa civica, che getti le basi di programmi, idee e passioni per ricostruire la nostra città. Servono competenze ed entusiasmo, per affrontare i piccoli grandi problemi del quotidiano – dal traffico al decoro urbano – e progetti veri per costruire una città moderna ed europea, che faccia da traino e riferimento a tutto l’agro nocerino sarnese>>
Dalla Regione passano le soluzioni ai principali problemi della città: fiume Sarno, Helios, fondi più Europa, e ospedale.
<<I temi elencati ci hanno visto protagonisti nella denuncia e nella proposta in questi anni e continuerà ad essere così: noi non cambiamo idee o posizioni per convenienza di parte, perché per noi la città viene prima di tutto>>
Enzo De Luca, è ancora pure un riferimento del partito o è solo il governatore?
<<È entrambe le cose. Lui è un dirigente storico e un amministratore: e quindi conosce l’urgenza di avere un partito forte e radicato che sia agente di buon governo e cambiamento>>
Quando la visita del governatore? Franco Picarone e Luca Cascone dissero fine agosto inizio settembre.
<<È in programma, e non sarà una passerella, ma un momento nel quale dare risposte chiare su temi cruciali quali il Sarno (dall’inquinamento agli allagamenti), la salute, le politiche industriali e produttive>>
Amministrative 2019. Il profilo ideale del candidato del centrosinistra?
<<Il profilo è la squadra, e cioè una esperienza collettiva che abbia in testa una idea precisa di città: non il potere per il potere, ma il potere per migliorare le condizioni di vita dei propri concittadini>>
Si passerà per le primarie di coalizione o di partito?
<<È una discussione prematura. Di solito dire “prima i programmi” è un modo di dire politichese per prendere tempo. Questa volta invece partiremo proprio da qui: ho accettato l’invito di tanti amici e compagni a guidare il partito non per occuparmi di nomi, ma per dare il mio contributo alla costruzione di una politica cittadina nuova nei modi e nei contenuti. E su questo lavoreremo>>