Di Adriano Falanga
Nonostante il disinteresse delle Istituzioni e il degrado galoppante, il centro storico scafatese non si abbatte e grazie alla buona volontà dei suoi residenti e di alcune storiche associazioni locali prova a rialzarsi, attuando una serie di iniziative mirate prima al recupero, poi alla valorizzazione e rilancio dei propri spazi. Il quartiere Vetrai (o anche Vitral, Vitrare) è il cuore, nonché memoria storica della città di Scafati. Nel vernacolo locale con termine “VITRARE” erano chiamati gli artigiani scafatesi che lavoravano la “vetrina” utilizzata per proteggere e dare brillantezza ai prodotti in terracotta. Questi artigiani, sono stati presenti nel quartiere con i loro laboratori tra il tardo ‘700 e ‘800 da cui il nome antico del quartiere “int e vitrare” poi italianizzato con VETRAI. Nel tempo il quartiere è andato svuotandosi, le attività commerciali sono lentamente scomparse e attualmente ospita, oltre agli storici abitanti oramai anziani, una nutrita comunità multietnica, marocchini principalmente. Negli anni i Vetrai è diventato nell’immaginario comune il “ghetto” cittadino, pericoloso da attraversare e in mano a clandestini, non sempre animati da buone intenzioni. Ma in realtà non è proprio così, l’etichetta stereotipata e il luogo comune sono difficili da abbattere, ma il quartiere Vetrai è oggi una piccola bomboniera che necessita di essere rispolverata. Grazie al prese vivente organizzato dalla parrocchia Santa Maria Delle Vergini (e apprezzato in tutta la regione) per pochi giorni l’anno decine di migliaia di visitatori riscoprono le bellezze dei bassi e delle cantine di qualche secolo fa. In alcuni tratti il tempo sembra essersi fermato e alcune tipiche abitazioni rischiano di crollare su se stesse.
Tutt’attorno però esiste una comunità bene integrata di residenti di diverse etnie, il quartiere sarà pure “popolare” ma tutto sommato non è questo il centro nevralgico della criminalità locale e degli affari illeciti. Un dedalo di vicoli e vicoletti che si intersecano in un tipico “labirinto” ottocentesco. La bellezza c’è, a mancare è la volontà di scommettere sul suo rilancio da parte delle Istituzioni. A parte qualche stralcio progettuale di stampo speculativo, nessuna amministrazione negli ultimi anni ha mai deciso di recuperare questo storico patrimonio culturale cittadino, preferendogli la speculazione edilizia, che ha dato vita alla caotica città che oggi tutti conosciamo. Solo grazie alla buona volontà di alcune associazioni locali, quali la “Quartiere Vetrai” e la “Futuro e Sociale”, si è riusciti a recuperare piazzetta Sansone. Da discarica a piccolo fiore all’occhiello, che offre al visitatore il “benvenuto” nel quartiere. Gli spazi sono stati recuperati, ripuliti, ritinteggiati e abbelliti con murales di artisti locali, tutto a costo zero per la collettività, grazie all’autotassazione di alcuni residenti. Non è un compito facile, eppure oggi, tra il lassismo di molti, la buona volontà di pochi spinge concretamente a continuare sulla strada dell’attivismo di quartiere.
NASCE IL “LABORATORIO VITRARE”
Dopo un periodo di incontri e confronti tra cittadini, nel luglio 2017 nasce a Scafati LABORATORIO VITRARE. Tra i promotori Sergio Catalano, Giuseppe Raviotta, Anna La Sala, Vincenzo Marino, Luigi Lombardi, Francesco Falanga, Angelo Acanfora, Domenico Pedone, Vincenzo Iuliano, Esterina Conte, Maddalena Parmentola, Nunzio Galbano, Rosario Patti, Ivan Piedepalumbo, Sebastiano Sabbatino, Maria Giovanna Concilio, Antonio Serrapica, Daniele Carbone, Carmine Casciello. Aderisce ovviamente anche Alfredo Malafronte, dell’associazione “Scafati Futuro e Sociale”, a cui va il merito di aver recuperato, abbellito e allestito una caratteristica piazzetta Sansone. Il Laboratorio Vitrare nasce per mettere in pratica una gestione condivisa di eventi, progetti o trasformazioni del quartiere fondata su principi di partecipazione, approccio integrato e di sostenibilità. Si riunisce in assemblea di quartiere ogni venerdi alle 19,30 presso la Casa della Partecipazione a Piazzetta Sansone. Elaborate già una serie di proposte, tra cui il programma VITRARE PULITI, un’iniziativa dal carattere certamente dimostrativo e finalizzato alla sensibilizzazione del cittadino con l’obiettivo concreto di migliorare il decoro urbano del quartiere puntando a risultati visibili e condivisi da tutti. Gruppi di volontari “armati” di secchi, scope e raschietti puliranno i muri mentre altri gireranno tra le abitazioni per sensibilizzare i residenti, soprattutto ad effettuare una oculata raccolta differenziata.
NASCE “MARRELLA HISTORY BISTROT”
<<Non riuscirò mai a lasciare questo posto. Qui abitavano i miei avi, ed è qui che voglio far crescere anche i miei figli>>. Alfredo Malafronte è poco più che un ragazzo, grazie al sostegno dei soci di “Scafati Futuro e Sociale” ha recuperato e restituito alla città piazzetta Sansone. Oggi si appresta al grande passo: aprire un bistrot nei Vetrai. <<Solo un pazzo forse poteva pensare di investire soldi, o meglio indebitarsi, pur di aprire un’attività di ristorazione tipica laddove tutti gli esercizi commerciali lentamente chiudono la serranda – spiega Alfredo – ma io ho fiducia in questo posto, che è casa mia, casa nostra e sono sicuro che il mio sarà solo la prima di una lunga serie di altre iniziative imprenditoriali in questo quartiere>>. Nessun locale ad alto impatto, bensì un bistrot classico, alla francese, con somministrazione di prodotti tipici, a km zero. <<Non puntiamo all’alta cucina o alla classica pizza – aggiunge Malafronte – ma alla classica cucina locale. Ho intenzione di rilanciare prodotti come la “parmigiana” o ancora “o piez e stock” cioè il trancio di stoccafisso, cucinato secondo la tradizione antica napoletana. Una quarantina di coperti, un bar, per un locale completamente messo a nuovo, dopo essere stato chiuso e abbandonato per anni. Le porte aprono su piazzetta Sansone, sarà a gestione familiare. <<Una scommessa ardua, ma siamo convinti che questo posto, ricco di fascino e folclore, abbia in seno tante possibilità di sviluppo, a partire dalle classiche botteghe artigianali, alla cucina multietnica, perché no? Perché non sfruttare la multiculturalità del quartiere?>>. Già, ma chi sarà disposto a investire, in assenza di supporto istituzionale? <<Io il primo passo l’ho fatto>> chiosa Alfredo Malafronte. Il “Marrella History” aprirà i battenti entro fine mese, si pensa al 23 settembre.
Angelo Matrone “investire per non andare via”
<<E’ diventato molto difficile fare impresa a Scafati, purtroppo le cronache di questi mesi, ma anche il disagio ambientale e l’assenza di politica eletta stanno mettendo in ginocchio il commercio. Mentre l’industria è oramai al collasso>>. Angelo Matrone, ex consigliere comunale, è un volto noto in città. La sua famiglia gestisce due Autoscuole che offrono anche servizi telematici e disbrigo di ogni pratica auto. <<Ma non è affatto facile. Viviamo del solo frutto del nostro lavoro e oggi, complice sia la crisi sociale e politica locale e sia il calo demografico, sopravvivere con i soli iscritti ai corsi di guida è diventato arduo>>. Davanti due possibilità: <<O chiudere, magari seguendo le orme di altri miei coetanei e andare altrove, oppure investire, scommettendo sulla città – spiega Matrone – e così, con non pochi sacrifici, oggi stiamo aprendo una nuova struttura in via Passanti. Nonostante le minacce e i vari tentativi di ostacolare burocraticamente questa iniziativa, anche questo traguardo è stato raggiunto. Ringrazio i miei colleghi delle altre autoscuole di Scafati per il grande sostegno>>. L’imprenditore non ha mai nascosto la sua passione politica, eletto al consiglio comunale con Fdi nel 2013, nello stesso partito ha registrato anche un ottimo risultato quando era candidato alle regionali nel 2015. Sostiene di essere stato <<ostacolato da parte di avversari politici, che cercano di abbattermi intervenendo nella mia sfera familiare e lavorativa>>. Qualcuno lo vuole impegnato a costruirsi un consenso per una candidatura a primo cittadino. <<Sono semplicemente al servizio della mia città. Io la politica la vivo per passione, non per interesse economico. Essere presente e attivo significa volere il bene della comunità, non si è politici solo quando ci sono elezioni in vista. In quel caso – polemizza Matrone – si è politicanti>>