Pina Ferro
Spaccio di droga nella zona orientale della città gestito da Ciro Marigliano senior: in 40 a processo. Ieri il giudice per le udienze preliminari Dontella Mancini ha rinviato a giudizio tutti i partecipanti al sodalizio criminale smantellato lo scorso 24 novembre dai carabinieri del comando provinciale di Salerno a conclusione di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia affidata al sostituto procuratore Vincenzo Montemurro. Tra coloro che il prossimo 27 settembre saranno a processo dinanzi ai giudici della terza sezione penale tra gli altri: Ciro Marigliano, alias “zio Ciro”, Ciro Marigliano junior, Emanuele Passero, Luigi Natella, Antonio Pecoraro, Santo Pecoraro, Michele Marigliano, Simone Iacovazzo, Marco Natella, Mauro Natella, Gennaro Pecoraro, Giuseppe Pietrofesa, Alessandrina Capozzolo, Emanuele Barbone, Alfonso Frungillo, Luca Franceschelli. L’attività investigativa prese il via la sera del 14 settembre del 2014 a seguito del ferimento di Armando Mastrogiovanni, avvenuto dinanzi al Sea Garden. All’indirizzo di Mastrogiovanni furono esplosi sei colpi di arma da fuoco. A seguito di indagini fu individuato e arrestato il responsabile Costabile Verrone. Alla base del gesto vi erano vecchi rancori. Quello fu il primo tassello di un puzzle che pian piano è stato composto e che ha portato i carabinieri a far emergere la piazza di spaccio nella zona orientale della città. All’epoca l’episodio destò molto scalpore. Il fatto consumatosi dinanzi al Sea Garden di Salerno in primo momento fece pensare ad un avvertimento o un litigio per motivi passionali. Le successive indagini poi hanno fatto emergere la rete di spaccio. Le indagini portarono ad accertare in luce l’esistenza di due gruppi criminali, strettamente legati a Ciro Marigliano junior e a Luigi Natella. All’apice dell’organizzazione non c’erano, però, Marigliano junior e Natella. Loro erano un gradino sotto “zio Ciro”, cioè Ciro Marigliano senior, esponente di spicco della criminalità organizzata. Era lui l’apice dell’intera rete di spaccio. Durante le perquisizioni, furono rinvenuti vari tipi di stupefacente: marijuana, eroina, cocaina, mannite. La droga, dopo essere stata acquistata nell’hinterland di Napoli, veniva tagliata e suddivisa in dosi all’interno di baracche nella periferia salernitana, per poi essere smerciata in città. Le indagini dei carabinieri di Salerno hanno documentarono anche la disponibilità di armi, utilizzate per sparatorie a scopo intimidatorio, e l’intestazione fit- tizia, a favore di due incensurati, delle quote di una società che gestisce un bar di Salerno, il “Melany Caffè“, al Corso Garibaldi, riconducibili al capo dei due gruppi, per agevolare la ricettazione ed il riciclaggio. Indagini partite dopo il ferimento di Mastrogiovanni. Ricoverato in ospedale non passò inosservata agli investigatori la visita di Ciro Marigliano. I carabinieri sospettarono che potessero esserci dei legami non solo di amicizia e così furono avviate le laboriose indagini che si conclusero con il blitz.