Nell’area archeologica di Fratte, questa sera dalle 19, Corpo ‘900 e lo storico quartetto di Lito Fontana ospiti dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour firmati da Antonia Willburger
Di OLGA CHIEFFI
Sarà un Dialogo a più voci sul teatro quello proposto da Corpo ‘900, altra associazione che va a supportare il grande ed eclettico palcoscenico della XX edizione dei “Concerti d’Estate di Villa Guariglia in Tour” firmati da Tonia Willburger e organizzati dal CTA di Salerno. Questa sera, alle ore 19, tra le antiche pietre dell’ Arena Archeologica di Fratte si discuterà attorno ad “Un’idea di teatro. La scena tra editoria e territorio”, un incontro cui parteciperanno Alfonso Amendola, Pasquale De Cristofaro, Vincenzo Del Gaudio e Franco Tozza. L’incontro, guidato dall’attore e regista Pasquale De Cristofaro, vuol essere un racconto che alterna momenti di riflessione critica, teorica e culturale dedicata al teatro a momenti di lettura, stralciando pagine da protagonisti del teatro contemporaneo. Alfonso Amendola, docente dell’Ateneo di Salerno Vincenzo Del Gaudio saggista e Franco Tozza critico teatrale, costruiranno una rete di meditazioni sul teatro e sulle sue dinamiche espressive, senza dimenticare una sostanziale riflessione dedicata ai libri della collana “Corpo 900” (diretta da Amendola e De Cristofaro). Una bella occasione per parlare di corpo in scena, sperimentazione, Carmelo Bene e Leo de Berardinis, contaminazioni mediali delle performance, politiche teatrali e tanto altro ancora. In particolare l’incontro si sposterà verso Luigi Pirandello, in occasione del Laboratorio Teatrale “Kosmograph” diretto da Pasquale De Cristofaro su testi dell’autore siciliano che da lunedì 4 settembre a domenica 10 settembre si svolgerà presso la sala Pier Paolo Pasolini di Salerno, in collaborazione col Teatro Pubblico Campano. A seguire, alle ore 21, applaudiremo un grande ritorno, quello dei Trombonisti Italiani. Lito Fontana, Rocco Degola, Andrea Maccagnan e Roberto Pecorelli, amici di Peter Willburger, ospiti della prima rassegna dei Concerti d’Estate, ovvero dei matinèe di vent’anni fa, i quali suonano insieme da sempre, condurranno il pubblico in un tour di melodie celeberrime dal galop del Guglielmo Tell di Rossini alla misteriosa “Round about midnight” di Thelonious Monk. La serata principierà con una Suite des dances dal Terpsichore di Michael Praetorius, una raccolta datata 1612, in cui il compositore tedesco ha messo insieme il repertorio francese del tempo con qualche danza inglese. Si proseguirà ancora con gli ottoni barocchi attraverso la Canzon di Samuel Scheidt, organista tedesco che strizzava l’occhio allo sfarzoso stile italiano. Due celebri pagine per l’omaggio a Gioacchino Rossini, la Danza, la famosa tarantella notturna che impazza in riva al mare, in un allegro e passionale blue-moon napoletano, mentre la sinfonia del “Guglielmo Tell” del genio di Pesaro, sigillerà la serata, scatenando il galop, che farà ribollire gli strumenti per evocare l’ardore di destrieri e cavalieri i quali, con il loro impeto portano a lieta conclusione una delle più amate pagine rossiniane. Si passerà, quindi a “Blue bells of Lucerne di Jean François Michel, dalla fresca e viva intenzione, per poi evocare il Moulin Rouge dalla Suite Parisienne di John Glenesk Mortimer, ricco di colori, profumi ed emozioni del quartiere latino di Parigi. E siamo in Argentina con Astor Piazzolla e il suo Libertango attraverso cui ricorderemo le “Lezioni di tango” di Potter, con il suo moto tutto barocco di tensione e distensione esteso sia alla minima frase che all’intera composizione, per sottolineare quei momenti regolarmente ed emozionalmente in bilico – dato caratterizzante della musica argentina – fra un lirismo allentato e dolente, talora fino alla rarefazione, e picchi di alta drammaticità e forza penetrativa, per poi passare alla virtuosistica “Danza delle sciabole” di Aram H’ yich Khachaturian, tratta dalla suite Sciita del Gayaneh. La Danza delle sciabole spesso utilizzata nei circhi equestri dando quindi una immagine circense, è invece una musica che da in realtà una precisa immagine di una cultura di frontiera, piena di scenari orientali. Una delle più evocative e nostalgiche ballad di Hoagy Carmichael è Georgia on my mind, un song del 1930, in grado di far penetrare la musicalita’ piu’ raffinata nel gusto popolare, che farà coppia con il latin Jazz del Carlos Jobim di “No More Blues”, conosciuta ai più come Chega de Saudade. La ricetta della bossa è semplice: si prenda il samba, si lascino pressoché immutate le peculiarità ritmiche della stessa, e si armonizzi invece la sua struttura alla maniera del cool jazz. Leggerezza spiazzante, un’anestesia dalla grigia quotidianità: la morbidezza ovattata del cool, coniugata al ritmo del samba, ci donerà un concentrato di musica solare, imbastardita, però, dalla tipica venatura malinconica carioca, che dà ai due progetti un sapore agrodolce, rendendoli ancor più accattivanti. Non lasciamo il cool jazz con Take Five di Paul Desmond con il suo bel gioco improntato a un’ammirabile dinamica, che non si sottrae ad un virtuosismo vivace. Gli ottoni entusiasmano quando marciano e i Trombonisti Italiani eseguiranno una delle più celebri marce americane dedicate ai loro strumenti, Lassus Trombone di James Henry Fillmore jr. prima di ritornare al jazz di Thelonious Monk e alla sua misteriosa Round About Midnight che, con la sua non semplice tessitura melodica e l’inusuale apparato armonico, stregò la Baronessa Pannonica de Koenigswrter, protettrice dei massimi jazzisti dell’epoca. Finale con un medley delle colonne sonore dei film dedicati a James Bond, firmate da John Barry, musica di grande comunicativa e climax.