di Andrea Pellegrino
Ufficialmente erano assenti giustificati, ufficiosamente è da tempo ormai che cercano una via di fuga. Si tratta di Luigi Cobellis e Maria Ricchiuti, rispettivamente coordinatore provinciale e consigliere regionale dell’Udc. I due hanno disertato, ieri, l’incontro con Giuseppe e Ciriaco De Mita con i dirigenti regionali. Da tempo, o almeno dopo i primi movimenti di De Mita verso il centrodestra, i due salernitani hanno preso le distanze, e ora attendono, valutando anche eventuali nuove case politiche. Insomma, a quanto pare, nel caso in cui si dovesse concretizzare il divorzio, Ricchiuti e Cobellis sarebbero pronti a restare con Vincenzo De Luca. Contrariamente all’altro consigliere regionale Petrarca che ieri ha preso parte all’incontro.
Voci parlano di un possibile ingresso dei due salernitani in Campania Libera, con tanto di promesse di candidature per Luigi Cobellis, rimasto attualmente a bocca asciutta.
Intanto l’Udc ha tracciato la sua nuova rotta. Naturalmente restando nella più completa imparzialità ed attendendo gli eventi. «Abbiamo affrontato mesi un po’ tumultuosi – ha detto Giuseppe De Mita – Mi sembrava opportuno discutere tra di noi perché poi siamo per certi versi già in campagna elettorale anche se non sappiamo con quale legge andremo a votare. Volevo perciò tracciare una traiettoria in maniera tale da capire collettivamente da qui al prossimo passaggio elettorale quale sarà la condizione nelle quale ci muoveremo.
Potremmo dire anche noi che le Amministrative in Campania per noi sono andate bene. Ho letto la ricostruzione dei dati elettorali per i partiti nei Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti: siamo stati il secondo partito per numero di liste presentate con dodici liste di partito. Abbiamo riportato il 9% dei voti e siamo la quarta forza politica dopo Pd, Cinque Stelle e quasi a ridosso di Forza Italia. Questa cosa che anche io ho segnalato mi ha fatto riflettere sulla circostanza che su questo risultato si può dire ciò che si vuole si ha sempre ragione. A me pare che la situazione resti fluida. Non si è determinata una tendenza».
Ed ancora, prosegue De Mita jr: «In Campania dovremmo alimentare la nostra presenza che superi le incertezze ed i limiti che pure abbiamo. Sono state assunte due iniziative, due iniziative assunte da De Mita, una a Napoli ed un’altra a Roma. Non discutiamo dell’organizzazione di un nuovo partito, si mettono insieme opinioni senza giudicare le persone e questi ci ha portato a discutere con quelli di Ncd o con le persone vicine a Casini perché abbiamo accantonato i rancori perché la politica non si fa sulle fisime personali, ma per fare un discorso più generale. Allo stato molto probabilmente serve molto di più un ragionamento sulle premesse culturali. La questione non è fare un nuovo partito, ma mettere insieme un movimento che guardi alla prospettiva di evoluzione del nostro sistema politico alla ricerca di un equilibrio perché noi oggi abbiamo un Pd che non cresce e non scende, i Cinque Stelle che stanno intorno al 30% ma non brillano e Berlusconi mette insieme una cosa indistinta che sta intorno al 30%».