Di Adriano Falanga
Che Scafati non fosse un’isola economicamente felice era noto, ma che fosse fanalino di coda quanto a reddito prodotto pro-capite (la superano solo Pagani e Siano) dell’intera provincia non era preventivabile. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi all’anno d’imposta 2015 (dichiarazioni 2016), poco più della metà degli scafatesi ha un reddito passibile di Irpef. Nel dettaglio, su una popolazione di 50.800 residenti, solo 27 mila dichiarano un reddito Irpef, pari al 53,2%. Una percentuale che relega Scafati a terz’ultima tra tutti i 158 comuni ricadenti nella provincia di Salerno. Si lavoro poco, e si produce ancora meno. Cifre che raccontano il come la città non ha avuto uno sviluppo economico negli ultimi dieci anni. Nel 2005 la percentuale era la stessa (53,3%). Praticamente è cresciuta la popolazione, ma non i posti di lavoro. I 27 mila contribuenti dichiarano un reddito medio di 15.900 euro, che distribuiti tra l’intera popolazione, fanno scendere il reddito medio di uno scafatese a poco meno di 8.500 euro. Il 41% dei dichiaranti è compreso tra la fascia 0 – 10 mila euro, mentre sono solo 55 i “ricchi” scafatesi che superano i 120 mila euro. 192 dichiarano invece tra i 75 mila e 120 mila. Metà degli scafatesi non ha reddito Irpef quindi, significa che producono meno di 8 mila euro l’anno, tanti quanti, per fare un esempio, evadono la Tari, che copre il ciclo dei rifiuti. Sono cifre queste che vanno a braccetto con i disagi e disservizi croce della popolazione residente. Traffico veicolare, assenza di infrastrutture, di piani industriali, agricoltura in ginocchio, e una forte economia “sommersa” sono frutto della paurosa crescita demografica, figlia della speculazione edilizia iniziata negli 80 e culminata nello scioglimento del consiglio comunale del 1993. Politiche incentrate alla cementificazione, la città ha accolto decine di migliaia di nuovi residenti, senza però offrire loro, e soprattutto alle generazioni che si sono poi succedute, possibilità di crescita economica. Anzi, da allora ad oggi molte grosse aziende sono scomparse. La Manifattura Tabacchi, l’Alcatel Cavi, la Soavex, importanti industrie conserviere e meccaniche non hanno tenuto il passo con i tempi, e hanno lasciato la città. Scafati è oggi il terzo comune quanto a popolazione residente dell’intera provincia salernitana. Ed è anche il terzo comune quanto a mancanza di reddito. C’è poco da esultare, moltissimo da riflettere.