Dito puntato contro Gianfranco Valiante, sindaco di Baronissi. Il presidente Lorenzo Forte e il vicepresidente Antonio di Giacomo del comitato Salute e Vita hanno scritto una lettera, bacchettando duramente il primo cittadino del comune della Valle dell’Irno, accusandolo di non essersi mai espresso, almeno non al di fuori della ca pagna elettorale, in ordine alla questione delle Fonderie Pisano, l’imponente fabbrica che si trova proprio tra il territorio salernitano e quello irnino. “Non si è mai dimostrato sensibile al grave problema rappresentato dall’inquinamento atmosferico delle fonderie Pisano, nonostante queste siano collocate – in linea d’aria – a solo 1 Km dalle frazioni di Acquamela e Aiello e a 3 km dal centro della cittadina irnina” – scrivono i due esponenti di Salute e Vita. A tal proposito, Forte e Di Giacomo hanno ricordato “quando, consigliere uscente della Regione Campania, nel pieno della campagna elettorale quale candidato a sindaco di Baronissi, interveniva alle riunioni del comitato e si organizzò autonomamente per essere presente all’incontro che avemmo con l’allora Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, infatti lo
trovammo lì anche se non l’avevamo invitato noi”. Situazione che, però, a detta degli atti- visti non si è ripetuta nel corso del tempo perché “dal primo giorno del suo incarico da sindaco, è stato ripetutamente informato e gli invitato a partecipare alle attività del Comi- tato, così come è stato fatto con tutti gli am- ministratori ed esponenti politici degli altri due comuni coinvolti dal grave inquina- mento prodotto dalla Pisano, ma mai Va- liante ha dimostrato anche la minima attenzione alla questione”. Un atteggia- mento, quello del primo cittadino di Baro- nissi, che cozzerebbe con l’impegno – testimoniato costantemente sui social net- work – nella battaglia contro chi sporca la città e in favore di una politica energetica ecosostenibile: “si ricorda – si legge ancora nella lettera – ancora l’ingente investimento del bilancio comunale destinato alla sostitu- zione di tutte le lampadine dell’illumina- zione pubblica a Baronissi in led, motivando tale scelta per abbattere l’inquinamento di CO2, senza dire nulla sulle CO2, e non solo, prodotte dalle Fonderie Pisano a pochi passi da Baronissi. Gianfranco Valiante vorrebbe proporre Baronissi quale centro incontami-
nato e incastonato nella Valle dell’Irno – sot- tolineano ancora presidente e vicepresidente del comitato “Salute e Vita” -, ignorando spudoratamente che i suoi concittadini, in- sieme agli altri dei comuni interessati, respi- rano costantemente e inesorabilmente i veleni prodotti dalla Pisano”. Sempre sui so- cial, il sindaco Valiante ha avuto uno scam- bio di vedute circa la questione Pisano con un suo concittadino (Salvatore Luongo, tra l’altro tra i fondatori del Comitato): “Va- liante, al pari di Ponzio Pilato, rispose lavan- dosene le mani, e cioè testualmente: “La fonderia Pisano è ubicata in altro comune, io amministro e tutelo gli interessi del mio ter- ritorio”. Tale atteggiamento appare scanda- loso dal momento che quello sollevano non è un mero problema amministrativo, bensì di salute pubblica! I fumi tossici e l’inquina- mento atmosferico non conoscono confini, non sono trattenuti da barriere! Baronissi, così come Salerno e Pellezzano è al centro del dramma. Si ricorda infatti che l’Arpac Regionale sia nel novembre 2015 e nel mag- gio 2016 ha concluso le proprie relazioni scrivendo che le Fonderie “creano un imme- diato pericolo per la vita e per l’ambiente”.
Valiante – concludono Lorenzo Forte e An- tonio Di Giacomo – “ha l’obbligo d’infor- mare la popolazione circa i potenziali pericoli a cui sono costantemente esposti e sensibilizzandoli a intervenire alle tante ma- nifestazioni a tutela della salute pubblica. Al contrario, invece, continua nella sua campa- gna promozionale, esponendo il suo operato nella vetrina da valle verde. Lo scorso 22 aprile al corteo hanno sfilato insieme al co- mitato e l’associazione, politici in carica e non di Salerno e Pellezzano, nonché un par- lamentare del territorio. Baronissi, come al solito, non pervenuta”.