di Tommaso Mauro
Si inaugura oggi la nuova edizione del cineforum “La macchia”, organizzato dall’associazione universitaria Asinu. L’Università degli studi di Salerno è costituita da diverse anime, quella accademica, quella dedita alla ricerca e quella delle realtà associative, che offrono agli studenti del campus un qualcosa di diverso rispetto alla semplice didattica. Proprio da una delle associazioni, che animano il polo di Fisciano, nasce il cineforum “La Macchia” giunto alla sesta edizione. «Il nostro cineforum è fatto per offrire agli studenti un’alternativa rispetto alla didattica tradizionale – esordisce così Valentina Comiato, presidente dell’associazione Asinu – che di solito pone lo studente in condizione di imparare le nozioni in maniera passiva». Una delle particolarità del cineforum “La Macchia” è quella di non porre al centro del dibattito un unico relatore, ma coinvolgere anzi l’intera platea «Crediamo che i film possano essere un mezzo per comunicare e anche insegnare, tuttavia crediamo, nella nostra idea di dibattito c’è un relatore, che si pone con gli studenti in modo da realizzare un dibattito orizzontale, lo studente non assiste ad una lezione ma produce una lezione insieme a degli esperti e ai suoi colleghi». L’edizione che aprirà oggi i battenti alle 12.30 con la proiezione del film “Lea” ha come titolo “Vite degne di essere vissute” «Quest’anno abbiamo deciso di fare un esperimento, che è quello di dare vita ad un cineforum itinerante – spiega Valentina Comitato – che potesse essere realizzato nei diversi dipartimenti. Abbiamo scelto la tematica della biografia non intesa solo come la rappresentazione di grandi vite, ma biografia intesa come rappresentazione di vite che avessero significato qualcosa anche per altri. “Vite degne di essere vissute” perché hanno lasciato il segno. I film che abbiamo scelto vanno in questa direzione: “Lea” è la storia della lotta contro la mafia, non solo della vita di Lea Garofalo, “Fuocoammare” è una storia attualissima, non è un film biografico ma rappresenta appieno questo momento storico, così come il “Sale della Terra” non racconta solo la storia di Salgado, il fotografo, ma rappresenta la realtà che lui fotografa, “Frank Gehry – Creatore di Sogni” è l’unico c’è la rappresentazione di un grande personaggio, un architetto di fama internazionale, ma è una vita degna di essere vissuta perché ha lasciato un modo di capire l’arte». Dietro la locandina con gli appuntamenti in programma c’è un lavoro lungo che parte mesi prima «Per riuscire a portare all’Università ill cineforum c’è molto lavoro e passione. Inizialmente c’è il confronto tra i diversi membri dell’associazione per riuscire a trovare l’idea su cui lavorare, poi c’è la parte organizzativa per riuscire a trovare i film, i relatori nonché gli spazi dell’Università. Quest’anno abbiamo coinvolto alcuni collettivi universitari, Strike Lab, Collettivo Link comunicazione, Collettivo Onda, Futura e Koinè, che fanno parte dei diversi dipartimenti in cui ci saranno le proiezioni».