Il caso ha voluto che l’impianto audio non funzionasse alla perfezione. Così l’attesa seduta consiliare, conclusasi con un nulla di fatto sull’incompatibilità, è iniziata con leggero ritardo. Il tempo di sistemare i microfoni, che Vincenzo De Luca s’affacciasse per un attimo nel salone e via l’appello dei presenti e degli assenti da parte del segretario generale Ornella Menna. Non prima però che il consigliere comunale Anna Ferrazzano (già candidata sindaco del centrodestra) passasse in rassegna il tavolo del governo cittadino, stringendo le mani prima al sindaco De Luca, poi al suo vice Eva Avossa (ieri presente alla seduta) e poi agli altri assessori fino poi a raggiungere il suo posto tra i banchi dell’opposizione. Ed è qui che qualche cambiamento c’è stato. In particolare una netta presa di distanze fisica c’è tra Paky Memoli e Salvatore Gagliano. Oltre a non incrociarsi neppure con lo sguardo i due, un tempo componenti dello stesso gruppo (Udc), hanno preferito separarsi attraverso una vera e propria barriera fisica composta da Antonio Cammarota e Anna Ferrazzano. Fedele, almeno per quanto riguarda il posto a sedere, è rimasto solo Alessandro Ferrara ma politicamente ognuno ha votato secondo sua scienza e coscienza. Ossia, sia Memoli che Ferrara hanno preferito, su quasi tutti gli argomenti, non seguire la linea del loro (ex?) capogruppo consiliare, nonché candidato sindaco della coalizione di centro. Non si è visto per tutta la seduta Augusto De Pascale mentre dall’opposizione questa volta non è mancato il contributo (sull’incompatibilità) del sanseverinese Nobile Viviano. Protagonisti del pubblico sono stati, invece, i cinque stelle che in questa occasione hanno offuscato perfino i Figli delle Chiancarelle, questa volta assenti dai pensieri dei consiglieri comunali che spesso li tirano in ballo. La presenza del deputato Silvia Giordano ha prima attirato l’attenzione di Provenza, poi quella di Telese. Entrambi sulla stessa linea d’onda: «I parlamentari di Salerno (ovvero i cinque stelle, ndr) si preoccupino di sapere perché Lupi non ha conferito le deleghe a De Luca». E se i cinque stelle (già nei giorni scorsi) avevano tirato in ballo Pinocchio, in aula non sono mancati Cip & Ciop con Celano che ha detto: «Che imbarazzo per Landolfi e Amendola, del Pd. Li fanno apparire come Cip & Ciop. Prima alzano le barricate contro Taglialatela, facendolo dimettere da assessore regionale ed ora sono alle prese con il caso De Luca». Non manca neppure Berlusconi, preso come cattivo esempio dal socialista Marco Petillo, bacchettato poi dal consigliere Pdl Giuseppe Zitarosa. Tra le altre curiosità della mattinata, lo striscione “Incompatibile” dedicato a Vincenzo De Luca dai Fratelli d’Italia ed affisso al di sotto del Palazzo di Città (lato lungomare). Striscione durato il tempo di un attimo, con i vigili urbani che immediatamente hanno provveduto a rimuovere tutto, compresi i palloncini bianchi. Il resto è cronaca politica già annunciata: Vincenzo De Luca non è viceministro, ergo non incompatibile. Questo secondo la tesi della maggioranza che ha conquistato, per il momento, anche Cammarota e Ferrazzano.
(andpell)